Portalecce oggi rende omaggio ai settant’anni del Maestro Guido Maria Ferilli figlio del Sud, autore di brani celeberrimi dai ritmi sempre diversi, vibranti di una contagiosa, raffinata spiritualità.
Settanta primavere all’insegna della musica per il Maestro Guido Maria Ferilli, personalità dall’ esuberante ottimismo, l’amore per la creatività, l’entusiasmo contagioso che si coniuga in armonia con l’eccezionale talento e la raffinata sensibilità di musicista, seguendo l’estro di un’ispirazione eclettica.
Poliedrico, sempre irrequieto, secondo la definizione di Raffaella Carrà per cui ha scritto “Rumore”, comunica subito la meraviglia umile e generosa del suo sguardo; amo il mondo, dice, pur nella consapevolezza del male.
Compositore, paroliere, interprete, consulente artistico radio-televisivo e produttore discografico di fama internazionale, Ferilli è autore di eccezionali brani per importanti interpreti e di colonne sonore per grandi registi.
Sua è la musica di “Un amore così grande” del 1976, dal successo planetario, interpretata da Mario Del Monaco, Claudio Villa, Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, Manuela Villa, il Volo e dai salentini Negramaro in un originale adattamento, senza contare le interpretazioni mondiali.
Un pezzo che tocca l’anima e che l’autore ha avuto l’impressione di aver scritto a quattro mani con Dio per la forza dirompente della creatività. Questa trama trascendente, che veste di note un angolo della personalità irrompe nell’ Ave Maria di Ferilli, di una limpidezza e una profondità cosmica straordinarie, in Preghiera contro la guerra in Siria e in The Tree of Faith and Peace ("L'Albero della Fede e della Pace").
Composta in inglese nel 1996 per i cinquant’anni di sacerdozio di Papa Wojtyla, quest’ultima opera è stata eseguita durante un memorabile concerto in mondovisione da Piazza San Pietro, con la straordinaria inedita performance di tre cantanti delle tre religioni monoteiste: Rinat Gabay per l’ebraica, Samira Said, musulmana, Manuela Villa, cattolica. Un evento atteso con preoccupazione, ricorda il maestro, ma rivelatosi per tutti un’esperienza da brividi.
Il messaggio che il Maestro Ferilli lascia attraverso la musica alle nuove generazioni è un invito a non perdersi, a cullare i sogni dei bambini, come nella dolcissima Serenata al futuro; un ricordare che l’Amore, fondamento e garanzia di bene, “muove il sole e le altre stelle”.
Ritornato nel suo Salento a Corigliano d’Otranto, dopo oltre quarant’anni di successi tra Roma e soprattutto Milano, Guido Maria Ferilli compone per l’urgenza dell’ispirazione e un desiderio di ringraziamento, gratitudine e condivisione per i doni ricevuti da Dio.
Vari i progetti in cantiere, tra cui, anticipa, un’opera sull’eterna insoddisfazione dell’essere umano e una composizione in onore di Papa Francesco.
Auguri, Maestro Ferilli, e grazie: per l’entusiasmo, per la sua musica che è sorriso, leggerezza, speranza, verde come l’infanzia, come la primavera nel cuore.