“Santa Irene, seguendo il suo ricordo” è il titolo dell’incontro organizzato dal movimento leccese “Valori e rinnovamento” e che si svolgerà a Lecce domani 5 maggio alle 18 presso la Fondazione Palmieri.
Per molti secoli la città di Lecce ha festeggiato il 5 maggio la sua prima protettrice, Sant’Irene. La santa ha avuto il patrocinio della città fino al 1656, anno in cui Papa Alessandro VII indicò Sant’Oronzo come patrono dopo che venne attribuita al primo vescovo di Lecce, la prodigiosa guarigione dei salentini dalla peste. Irene, nome che in greco antico significa “pace”, fu una giovanissima cristiana, martire per la fede. Fino a qualche anno fa, Lecce onorava la festa di Sant’Irene con la “Fiera delle campanelle di terracotta”, mentre si portava in processione il busto presente al centro dell'altare-reliquiario della chiesa a lei dedicata che sorge lungo Corso Vittorio Emanuele II.
La sera del 5 maggio, dopo i saluti Wojtek Pankiewicz, presidente di “Valori e rinnovamento” e di Carla Palmieri,
della Fondazione Palmieri, interverranno esperti leccesi di storia locale e di arte.
“Abbiamo fortemente voluto presentare questo nostro evento proprio qui – spiega Pankiewicz - in questa bellissima chiesa di San Sebastiano, uno dei più antichi esempi di architettura ecclesiastica a Lecce, restaurata da Luciana Palmieri, donna illuminata e amante della cultura, la quale volle farne anche sede della Fondazione Palmieri onlus, nata per sua volontà nell’agosto 2009. E proprio Luciana Palmieri nel volume da lei curato, dal titolo “Le pentite di San Sebastiano” (Edizioni Esperidi) dedica a Sant’Irene e a Sant’Oronzo un capitolo molto interessante dal titolo ‘La Peste e i santi protettori’”.