“Soltanto il Signore può dire “Io sono”; egli soltanto può attribuire l’essere a sé stesso. L’uomo non dispone di questa prerogativa, e, se si definisce in questo modo, lo può fare soltanto tenendo conto che il suo essere non si origina da sé, ma deriva dall’amore e dalla grazia di Dio”.
È questo uno dei passaggi fondamentali dell’omelia tenuta da mons. Domenico Caliandro, arcivescovo di Brindisi-Ostuni, in occasione della celebrazione eucaristica per il Giubileo Oronziano dell’Università, che si è svolta lo scorso 12 maggio, nel duomo di Lecce.
La messa, concelebrata dall’arcivescovo Michele Seccia, dai sacerdoti Oblati di Maria Immacolata che svolgono l’assistenza spirituale all’Università del Salento, da don Michele Giannone, delegato dell’arcivescovo per il Giubileo ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di fedeli, espressione di tutte le componenti dell’Università del Salento (studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo).
Rivolgendosi alla compagine universitaria, mons. Caliandro ha ricordato che la cultura si fa promozione dell’uomo soltanto se assume lo sguardo della contemplazione, dell’atteggiamento che sospende il giudizio umano per permettere alla verità di manifestarsi in tutto il suo valore.
La celebrazione è stata preceduta da un breve incontro svoltosi nel salone dell’episcopio, anche questo alla presenza dell’arcivescovo Seccia. Dopo una breve introduzione del cappellano universitario, Padre Saverio Zampa, il prof. Marco Piccinno, dell’Università del Salento, ha tenuto un breve intervento sulla biografia di Sant’Oronzo e sulle vicende che hanno portato, nel 1658, alla sua proclamazione a patrono di Lecce da parte del vescovo di allora, mons. Luigi Pappacoda. Successivamente, Padre Antonio D’Amore (anch’egli cappellano universitario), ha tenuto una breve conversazione sull’origine del Giubileo, sottolineando come già il mondo laico riconoscesse in esso un tempo di rinascita, nel quale venivano ricomposti tutti i conflitti che avevano attraversato la vita sociale.
Al termine dell’incontro, gli intervenuti si sono spostati dal salone dell’episcopio all’ingresso del duomo, dove hanno attraversato la Porta Santa per assistere alla messa solenne, alla quale ha partecipato anche il Magnifico Rettore dell’Università del Salento, Fabio Pollice.
Racconto per immagini di Arturo Caprioli