All’inizio della Quaresima le consacrate dell’Ordo Virginum della diocesi di Lecce, insieme al delegato don Vito Caputo, hanno incontrato l'arcivescovo Michele Seccia.
“È stato un momento importante e proficuo, in quanto - spiegano in una nota - ci è stata offerta la possibilità di ‘ri-centrare’ sia le motivazioni profonde ed importanti che questo ‘tempo forte’ ci chiama a vivere, sia, soprattutto (anche grazie alle sollecitazioni provenienti dal messaggio per la Quaresima di Papa Francesco) le ‘coordinate’ per il cammino quaresimale, che hanno come meta Cristo, morto e risorto per noi”.
“La preghiera - prosegue il comunicato - ha preparato e riscaldato il cuore a ricevere le parole che l’arcivescovo ci ha rivolto, rendendolo un terreno adatto ad accogliere ciò che lo Spirito Santo ci stava dicendo. Molteplici gli argomenti toccati: tra questi, mons. Seccia ci ha invitate a dare priorità all'essere, più che al fare; poiché il fare, senza l’essere, rimane sterile ed infruttuoso. La tentazione di vivere le nostre giornate di corsa, sempre con tante cose da fare, completamente prese dal lavoro, potrebbe rischiare di soffocare la vita spirituale che, invece, respira e si nutre principalmente dei sacramenti, della preghiera personale, dell'incontro con la Parola, della Liturgia delle Ore, della meditazione e dei momenti di silenzio. Tutto questo ci permette di incontrare Cristo e di rimanere in Lui, portando a Lui il nostro lavoro e la nostra quotidianità. Solo così il nostro essere genera un fare che può portare frutto, divenendo una testimonianza credibile, vera e gioiosa per il mondo, ed essere così sale e luce della terra”.
Significativa e bella è stata la condivisione delle consacrate, scaturita proprio dalle personali esperienze quotidiane. Tale condivisione ha arricchito di una particolare prospettiva il tema centrale emerso nella catechesi iniziale: la vita consacrata è “essere di Cristo” per il mondo, per la Chiesa e per l’intera umanità. Solo così si potrà continuare a portare frutto; del resto, Gesù stesso ha detto: «Rimanete in me ed io in voi […]. Chi rimane in me ed io in lui, farà molto frutto, perché senza di me non potete far nulla» (Gv 15, 4-5).
“Ringraziamo, dunque, l’arcivescovo - conclude la nota - per averci donato la sua presenza e la sua parola e, insieme a lui, tutti quelli che con amore e dedizione rendono possibili questi incontri davvero molto utili e importanti nell'augurio, per noi consacrate e per la nostra diocesi tutta, di crescere sempre più e di vivere sempre più consapevolmente la vita in Cristo”.