Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, la Moldavia è stato da subito uno dei Paesi maggiormente coinvolti nell’emergenza di accoglienza dei profughi.
Anche la Fondazione Regina Pacis, fin da subito, ha fatto la sua parte, grazie a una ultradecennale presenza sul territorio e a uno staff che, guidato da don Cesare Lodeserto e dal direttore Ilie Zabica ha offerto la propria disponibilità all’accoglienza a 360 gradi. Portalecce lo ha narrato spesso in questi mesi di guerra.
Proprio per il suo impegno sul territorio moldavo, la Fondazione Regina Pacis ha ricevuto un ringraziamento ufficiale (LEGGI IL TESTO ORIGINALE) da parte della presidente della Repubblica Moldava, Maia Sandu: “Vi ringrazio - ha scritto la presidente - per l’impegno importante che state svolgendo in questi mesi nel sostenere le persone profughe dall’Ucraina, da quando il loro Paese è stato colpito dalla guerra. Apprezzo la dedizione con la quale avete offerto le vostre risorse, il tempo e l’energia per aiutare queste persone, in maggior parte donne, bambini e anziani sfollati e allontanati dalle loro case senza che l’avessero voluto. Voi, avendo dimostrato gentilezza, preoccupazione e apertura nei confronti dei profughi, avete offerto loro un rifugio accogliente e caloroso in Moldavia, mettendoli al sicuro nel nostro Paese. Così abbiamo dimostrato che siamo un Paese piccolo, ma dal cuore grande: la generosità dei volontari moldavi è diventata nota ed apprezzata, a buon diritto, in tutto il mondo”.
“Credo fortemente - conclude Sandu - che, insieme, possiamo cambiare nel bene il nostro Paese; possiamo costruire una società libera, piena di pace e prospera. Un luogo caldo e accogliente, un angolo di paradiso, dove vivere e costruire il nostro futuro”.
Nella lettera, trasmessa ufficialmente dagli organi di Stato, la presidente, dunque, ha ringraziato la fondazione cattolica per l’impegno fino ad ora profuso, con generosità e disponibilità. Nello stesso tempo ha evidenziato la tenacia dei volontari e di tutti coloro che ancora oggi sono impegnati nell’accoglienza e nell’assistenza dei rifugiati.
“È nota ed è molto apprezzata l’attenzione della presidente Maia Sandu - ha commentato don Cesare - nei confronti degli organismi sociali impegnati in Moldavia, tra i quali quelli della Chiesa cattolica. Il suo incoraggiamento è per noi un dono che ci sprona ad andare avanti con lo spirito di sempre, per il bene del paese e di tutti coloro che cercano speranza nella solidarietà di tutti”.
Continua l’opera di accoglienza ed assistenza in Moldavia da parte della Fondazione Regina Pacis, con cifre che fanno riflettere, nella speranza che si possa resistere a questa ondata di migranti a causa della guerra.