La reazione dell’esercito di Putin all’attentato e alla distruzione del ponte di collegamento tra la Crimea e le coste russe è stata molto dura, infatti, l’Ucraina è ritornata ad essere colpita con i missili in tutto il territorio.
La ripresa cruenta della guerra ha coinvolto in parte anche la Moldavia, dove l’arcidiocesi di Lecce ha la sua missione, infatti, alcuni missili lanciati dalle forze russe hanno sorvolato lo spazio aereo della capitale moldava Chisinau, generando momento di paura per la popolazione.
“Dopo una relativa riduzione delle ostilità, che faceva sperare in qualcosa di nuovo - racconta il sacerdote salentino don Cesare Lodeserto presente a Chisinau - i fatti di ieri, in particolare i tre missili Cruise sparati dalle navi russe nel Mar Nero contro l'Ucraina che hanno violato lo spazio aereo moldavo ed il forte bombardamento della vicina Odessa, hanno riportato la popolazione in una condizione di angoscia e paura. In questo momento assistiamo all’esodo degli ucraini ed anche alla fuga dei russi dalla loro stessa terra, perché non intendono essere coinvolti nel conflitto”.
Le cifre di queste ore sono drammatiche, infatti i soldati colpiti in battaglia da ambo le parti sono centinaia, senza contare i civili ed anche le opere pubbliche che le forza russe stanno distruggendo. Solo in Moldavia nelle ultime ore sono entrati tremilacinquecento cittadini russi, oltre agli ucraini.
La Fondazione Regina Pacis continua l’accoglienza in due strutture, oltre ad alcuni appartamenti presi in uso per gli anziani. Intensa anche l’attività della Mensa Papa Francesco, la quale ha avviato anche un servizio di assistenza sanitaria, psicologica ed alimentare.
“Nei prossimi giorni la diocesi di Chisinau - aggiunge don Cesare - celebrerà la festa della Madonna della Provvidenza, che è anche la protettrice di questa comunità ecclesiale, ed è a lei che noi ci affidiamo perché si arrivi alla pace e non manchi quanto necessario per servire i rifugiati ed i poveri”.