‘Maria Madre di Dio e modello di vita cristiana’ è il titolo del recentissimo volume curato da Lilia Fiorillo, in cui sono stati organizzati appunti, note del servo di Dio mons. Ugo De Blasi, vicerio generale della diocesi durante l'episcopato di Francesco Minerva, sacerdote santo, oggi sulla via della canonizzazione.
Il libro è stato presentato nella meravigliosa e suggestiva cornice della Basilica del Rosario di Lecce, chiesa nella quale don Ugo ha svolto il ministero di parroco per tanti anni, alla presenza dell’arcivescovo Michele Seccia: “è per me motivo di grande gioia scoprire, giorno dopo giorno, nell’esperienza di pastore di questa diocesi, figure che possiamo dire di santità, senza voler pronunciare giudizi che spettano alla Chiesa. Quando ci sono persone che hanno testimoniato con coerenza la propria fede e, nel caso di don Ugo, il proprio ministero, il credente diventa credibile, ricchezza per tutta la comunità”.
L’arcivescovo non ha conosciuto personalmente mons. De Blasi, ma le testimonianze di tanti fedeli e la lettura dei suoi scritti gli hanno permesso di apprezzare le sue indiscusse qualità umane, spirituali e culturali. In particolar modo ha sottolineato l’importanza di Maria, Madre di Dio, nella vita di mons. Ugo De Blasi, una figura che ha donato alla vita presbiteriale la pienezza dell’esistenza, il volto della paternità e maternità spirituale, il senso e il significato del celibato: “don Ugo è rimasto estasiato dinanzi alla fanciulla che si è fidata del Signore. La fede è affidamento. È un primo e importante aspetto che dovremmo cogliere: imparare a fidarci del disegno e del progetto d’amore che Dio ha per ognuno di noi”.
Visibilmente emozionata e commossa, Lilia Fiorillo, figlia spirituale del Venerabile e amorevole curatrice del volume, ha sottolineato il carattere di appunti sparsi, di bozze su carta riciclata, di ‘minute’ e di riflessioni proposte ai fedeli sulla Beata Vergine Maria, ritrovati nella casa di mons. De Blasi, pazientemente trascritti per permetterne la divulgazione, per far conoscere l’eccezionalità di questo sacerdote il suo costante affidarsi a Maria, sorgente di speranza, modello di vita cristiana, fino all’ultimo istante di vita conclusasi ai piedi della Vergine mentre recitava il rosario nella basilica del Rosario dove oggi riposa.
Un sacerdote che ha lasciato dei segni indelebili nel cuore di chi lo ha conosciuto, apparentemente riservato o chiuso, ma di una dolcezza e disponibilità senza limiti. Un sacerdote che ha dedicato la sua vita agli altri, ai bisognosi, agli ammalati, ai poveri, fidandosi di Dio, affidandosi alla Madre. Il sacerdote povero, anche nell’arredamento della sua casa, dalle ‘scarpe sfondate’ che indossava al momento della sua morte, come dal ricordo di chi lo ha conosciuto e lo ama ancora.