«Abbi cura di lui». È la raccomandazione del samaritano all’albergatore contenuta nel vangelo di Luca, il tema scelto quest’anno per la XXXI Giornata mondiale del malato che si celebra domani 11 febbraio nella ricorrenza delle apparizioni della Madonna a Lourdes.
Come oramai accade da diversi anni, la Giornata diocesana del malato sarà vissuta nella cappella del plesso centrale del nosocomio salentino “V. Fazzi” di Lecce alle 10,30 e sarà presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia per celebrare il giorno dedicato agli ammalati. Oltre agli ammalati, sono invitati a partecipare gli operatori sanitari, le associazioni, i gruppi e ministri straordinari dell’Eucarestia.
“Una preghiera per chi cura chi soffre… non è mai abbastanza il rendimento di grazie per chi ha cura di chi è malato soprattutto se lo fa con amore ed empatia”. Sono le parole di vicinanza di don Gianni Mattia cappellano ospedaliero e direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale sanitaria.
“Nella malattia - prosegue don Gianni -, la persona sente compromessa non solo la propria integrità fisica, ma anche la dimensioni relazionale, intellettiva, affettiva, spirituale; e attende perciò, oltre alle terapie, sostegno, sollecitudine, attenzione, insomma, amore. Inoltre, accanto al malato c’è una famiglia che soffre e chiede anch’essa conforto e vicinanza”.
“La malattia - scrive Papa Francesco nel suo Messaggio per la Giornata - fa parte della nostra esperienza umana. Ma essa può diventare disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione. Quando si cammina insieme, è normale che qualcuno si senta male, debba fermarsi per la stanchezza o per qualche incidente di percorso. È lì, in quei momenti, che si vede come stiamo camminando: se è veramente un camminare insieme, o se si sta sulla stessa strada ma ciascuno per conto proprio (…). Perciò - prosegue - in questa XXXI Giornata mondiale del malato, nel pieno di un percorso sinodale, vi invito a riflettere sul fatto che proprio attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza”.
La Giornata mondiale del malato è stata voluta da San Giovanni Paolo II nel lontano 1992, ha lo scopo di sensibilizzare le comunità cristiane e la società civile sui problemi della cura e dell'assistenza nei confronti di chi soffre, richiamando - altresì - l'impegno sociale del volontariato sanitario, aiutando i malati a sentirsi soggetto attivo nella comunità, non solo cristiana, e ponendo l'accento sulla necessità di pervenire ad una effettiva umanizzazione della cura e dei luoghi di cura.