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Si è svolto l’altra sera il primo incontro di “Per una Politica educata”, la scuola di formazione pensata e organizzata dall'Azione cattolica diocesana e dall'Ufficio di pastorale sociale.

Il cammino ha preso il via nella sala conferenze del Convitto Palmieri, a Lecce, luogo scelto in maniera simbolica per testimoniare la volontà del laicato cattolico di uscire dalle rassicuranti mura delle parrocchie per essere presenza significativa nel tessuto sociale della città. Ottima, in questo senso, è stata la risposta dei destinatari della proposta formativa, che hanno riempito la sala già da prima dell'inizio dell'incontro.

In apertura, dopo il saluto portato dall'arcivescovo per il tramite del Vicario generale, don Flavio De Pascali, ha preso la parola don Nicola Macculi, vicario per la Pastorale sociale, che ha sottolineato come questa scuola costituisca una straordinaria occasione che si offre a tutta la diocesi, e che si inserisce all'interno di un dibattito che - anche su sollecitazione della Conferenza episcopale italiana - si sta portando avanti in tutto il Paese sul ruolo che i cattolici possono svolgere oggi nella costruzione di una società che orienti le proprie scelte verso il bene comune.

È intervenuto poi Francesco Capone che, insieme a Luigi Lochi, ha guidato nei mesi scorsi l'equipe di responsabili di Azione cattolica nel percorso di animazione territoriale che ha costituito una parte essenziale della Scuola.

Ha infine preso la parola Mauro Spedicati, presidente diocesano di Ac che, citando il Documento dell'ultima Assemblea Nazionale, ha ribadito l'impegno di tutta l'associazione, sia a livello nazionale che territoriale, a creare coscienze critiche e a sviluppare scelte concrete nell’ambito politico, prendendo per mano e accompagnando tutti coloro che sentono una vocazione al bene comune.

L'incontro si poi è sviluppato intorno all'intervento dell'ospite della serata, il prof. Marco Rizzi, ordinario di Letteratura Cristiana antica presso l'Università Cattolica di Milano. Una lettura ragionata della Lettera a Diogneto, un testo del II secolo che, tuttavia, dal Concilio Vaticano II in poi è stato considerato manifesto dell'impegno dei cristiani nel mondo, della loro piena adesione alla realtà umana pur senza rinunciare alla propria fede e ai propri valori.

Commentando i passi più importanti della Lettera, il professore ha accompagnato i tanti partecipanti alla scoperta dell'attualità del suo contenuto: se i cristiani sono nel mondo come l'anima è nel corpo, ritrovare oggi lo spazio del cristianesimo - in una società che non è più caratterizzata in senso cristiano come qualche decennio fa - significa allora fare “animazione” del mondo stesso, essere una presenza in grado di far percepire che esiste una differenza nella vita dei cristiani. I tanti temi trattati, dalla frammentazione sociale che si sperimenta nelle grandi città, al rapporto dei cristiani con la legge, hanno stimolato nei partecipanti altrettante domande, che hanno consentito al prof. Rizzi di approfondire ulteriormente le diverse questioni poste.

Un ottimo avvio, dunque, per la grande sfida della formazione dei cattolici all'impegno politico, che vedrà venerdì 15, sempre al Convitto Palmieri, la presenza di un altro illustre relatore, padre Francesco Occhetta de “La Civiltà Cattolica”, che interverrà sul tema “Un uomo scendeva da Gerusalemme… Il cristiano e la carità politica”.

 

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