Probabilmente don Tonino Bello non immaginava che i suoi scritti e le sue poesie sarebbero diventate, a distanza di pochi anni, composizioni musicali e vere e proprie opere d’arte.
Quando ha composto “La lampara” il foglio bianco sui cui ha scritto non era tanto un pentagramma sui cui intendeva abbozzare le note di una melodia struggente quanto, piuttosto, carta bagnata di lacrime e di malinconia, espressione di una tristezza che non è dolore quanto nostalgia di una terra, quella del basso Salento, che da lì a poco avrebbe lasciato per una nuova e imprevedibile avventura.
Non immaginava certamente che quelle parole incise su di una carta scompaginata dal mare e dal vento di tramontana avrebbero ispirato musicisti, poeti, sognatori, uomini di Dio e persone alla ricerca della verità.
Così è stato per Michele Lobaccaro, raffinato musicista, compositore e fondatore del gruppo Radiodervish e autore della “Messa laica per don Tonino Bello” dal titolo “Un’ala di riserva” il quale, nella composizione musicale “La lampara” del 2011, si lascia emotivamente e artisticamente “coinvolgere” dalla intensità dallo scritto di don Tonino e così è stato, di recente, per la composizione della musica di una nuova interpretazione dello stesso scritto ad opera dell’Orchestra popolare della notte della taranta ed eseguita alla vigilia dell’Epifania nella chiesa di Sant’Irene in occasione del concerto evento “In Oriente la sua stella. La notte dei Magi” e cantata da Antonio Amato, artista simbolo della pizzica salentina.
Stupisce e al tempo stesso emoziona il perfetto connubio tra i ritmi vertiginosi della danza e il solenne incedere della poesia di don Tonino: entrambe espressione del genio salentino e di un’arte che non finisce di meravigliare ed entusiasmare e che riesce, con innata spontaneità e leggerezza, a dialogare fino a creare intrecci meravigliosi di musica e poesia.
Tutto questo e molto di più è don Tonino Bello: un uomo, un vescovo, un poeta, un cercatore di Dio capace di abbattere i muri della diversità e creare ponti e usare il linguaggio universale della pace e dell’amore in una perfetta e straordinaria armonia: questo suggestivo regalo ci è stato donato la sera del 5 gennaio dall’orchestra popolare della notte della taranta nella chiesa di Sant’Irene.