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Anche quest’anno gli Insegnanti di Religione Cattolica hanno avuto la possibilità di mettersi all’ascolto della Parola di Dio in Quaresima guidati dal loro pastore mons. Michele Seccia.

 

L’incontro, tenutosi presso la chiesa parrocchiale di San Guido in Lecce, ha visto una presenza attenta e partecipata dei docenti, accorsi numerosi per vivere un momento di spiritualità e di riflessione sul tema: “Per amore del mio popolo non tacerò”.

“È Dio stesso che pronuncia queste parole, così belle e forti - ha sottolineato Seccia - è Dio stesso, che per amore dei suoi figli, non rimane indifferente al loro grido di aiuto, di bisogno ma, al contrario, il suo cuore arde di amore per loro, un amore che si consuma come il roveto ardente che pur bruciando non si consuma. Dio ama i suoi figli di amore eterno e fedele”.

 

Un invito per i docenti di religione a testimoniare, in modo sempre più coraggioso e amorevole, la fede e la speranza in Colui che sulla croce ha vinto per sempre il potere dell’odio e della violenza con l’onnipotenza del suo amore.  

L’incontro, guidato dal direttore dell’Ufficio Scuola, don Alessandro Saponaro, ha avuto il suo momento più importante nell’Adorazione Eucaristica, per contemplare, in silenzio, nell’agnello immolato, tanto amore.

È stata anche l’occasione per celebrare la 27a Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, a 38 anni dall’assassinio di Sant’ Oscar Romero, ricordando i martiri missionari, uomini e donne che hanno vissuto una vita normale, con gioie e dolori, fatiche e speranze e che sono caduti mentre svolgevano il loro servizio missionario.

“Siamo chiamati a testimoniare il vangelo delle beatitudini - ha aggiunto l’arcivescovo - che sono la conseguenza dell’opera dello Spirito in noi. In quanto cristiani, discepoli missionari, ed insegnanti, dobbiamo portare la buona notizia di Gesù, non possiamo tacere di fronte al male. Farlo significherebbe tradire il mandato che ci è stato affidato. Per questo, il nostro aderire ad esse ci inserisce nella vita di Cristo, ci unisce strettamente a Lui, ci pone alla sua sequela”.

 

Mons. Seccia ha sollecitato, poi, noi docenti di religione “a vivere quotidianamente le Beatitudini e ad imprimerle nel nostro cuore …”, ed ha ribadito che l’insegnamento della religione cattolica risponde a un’insopprimibile esigenza del cuore e della persona umana.

Nel rispetto della libertà di coscienza di ciascuno, l’ora di religione offre le risposte giuste alle tante domande che i ragazzi e i giovani si pongono durante il processo di crescita della loro personalità.

 

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