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A un anno dal suo ritorno in cielo, pensare a don Oronzo De Simone fa bene al cuore perché si faceva amare da tutti; fa bene alla nostra vita di presbiteri.

 

 

La sua vita, spesso silenziosa, è stata offerta vera, totale, quotidiana a Cristo e, a volte, anche sofferta.

È stato soprattutto un canto di lode per essere stato scelto dall’Alto ad essere presbitero al servizio, tante volte difficile, soprattutto degli ultimi, dei carcerati, dei ragazzi in difficoltà, ma anche di noi presbiteri, con quella amabilità tipica dei bambini, secondo l'insegnamento del Signore: “Se non diventate come bambini non entrerete nel regno dei cieli” (Mt 18,3).

Sì, don Oronzo faceva parte dello stuolo dei tanti “piccoli” che hanno vissuto e dei tanti che ancora vivono di Lui per Lui ed in Lui; povero tra i poveri con la gioia del cuore vivendo dell'essenziale che lui il Signore, il buon pastore, il grande Sacerdote.

Il suo “mondo”? Cristo, la Chiesa, chi era sofferente nel corpo e nello spirito. Il suo lungo ministero tra i ragazzi in difficoltà lo ha reso padre, guida sicura, fratello amabile. L'esercizio della carità nascosta verso chi bussava alla porta del suo cuore, era il suo biglietto di riconoscimento, unito alla preghiera costante che lo ha reso per tutti, soprattutto per noi presbiteri, un segno vivo, bello, luminoso della sollecitudine del Signore Gesù che passava “beneficando”.

Il ministero della “riconciliazione” che esercitava soprattutto in cattedrale, è stato per molti, esperienza di lode, di rendimento di grazie al Misericordioso che “passava beneficando” (At 10,38).

Don Oronzo era un sacerdote di preghiera assidua che lo ha reso innamorato di Cristo e della Chiesa e capace di carità. Immerso nel dialogo amoroso con Gesù, viveva nella contemplazione del suo Signore. Sacerdote buono, attento a coloro che erano in difficoltà; contemplativo dell’Amore che lo aveva chiamato al ministero presbiterale. Don Oronzo è stato per me “maestro di vita”. Lo chiamavo “professore” destando il suo sorriso compiaciuto. Che la sua vita sia per tutti noi, soprattutto sacerdoti, una luce bella che ci orienti sempre di più a Cristo.

 

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