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La piantumazione di un alberello di jacaranda da parte di mons. Michele Seccia, padre e pastore della Chiesa di Lecce, ha concluso il momento di preghiera e riflessione in occasione della 19ª Giornata diocesana per la custodia del Creato, tenutasi sabato pomeriggio presso il parco dei Missionari Comboniani a Cavallino.

 

 

“Spera e agisci con il creato”, è stato il tema della Giornata. L’iniziativa, voluta dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo, l’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, l’Ufficio missionario, il Circolo Laudato Si’ e l’Ordine francescano secolare di Lecce, ha inteso offrire ai presenti momenti di riflessione sulle ferite che quotidianamente vengono inferte al Creato e, durante la liturgia eucaristica, chiedere perdono al Signore per tutte le colpe degli umani che, consapevolmente, in nome del profitto e della modernità, deturpano la Casa Comune.

Era presente la famiglia comboniana con Padre Giambattista, Padre Ottavio e Padre Piercarlo, don Carlo Santoro, direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo, il diacono Vinicio Russo, direttore dell’Ufficio diocesano missionario, le fraternità Ofs di Lecce, San Cesario, Lequile, Campi Salentina con la Gioventù Francescana, Squinzano, le Consigliere dell’Ofs regionale Maria Rosaria Riezzo e Loredana Marti, il Circolo Laudato Si’, del Wwf e tante persone sensibili al problema.

Nella celebrazione eucaristica, Padre Giambattista Moroni ha dato diversi spunti per riflettere sulla cattiva gestione del Creato, degli interessi speculativi che ne alterano gli equilibri e anche delle scelte inconsapevoli di ogni individuo, frutto della fascinazione di stili di vita sbagliati. “È urgente - ha detto padre Giambattista - che ognuno di noi si converta a stili di vita rispettosi della natura e di tutto il Creato”.

Subito dopo la celebrazione tutti i partecipanti hanno potuto seguire un percorso nel parco, costituito da sei tappe, egregiamente predisposte dalla Fraternità dell’Ofs di Lecce e dal Circolo Laudato Si’.

La prima tappa, “Tutto è connesso”, è stata illustrata da Brigida Palermo che ricordato come la fiducia irrazionale nel progresso ci ha portato a deragliare dalle sane abitudini ed ha sottolineato l’importanza di riconoscere qual è il contributo che ciascuno può portare.

La seconda tappa, “Stili di vita”, è stata trattata da Katia Parenti che ha sottolineato quanto un nuovo modo di vivere ci chiama e ci invita a condurre una vita più a contatto con la natura.

La terza tappa ha riguardato “La Missione Ecologica”. Il diacono Vinicio Russo e Matteo Casilli hanno illustrato il passo 126 dell’enciclica Laudato Si’.

Nella quarta tappa, “La terra ci nutre”, Angela Perrone, ha parlato della desertificazione e dello sfruttamento incontrollato delle risorse naturali.

Nella quinta tappa, “Oltre lo scarto”, Paola Greco, con due rappresentanti della Gioventù Francescana di Campi Salentina, ha parlato dell’importanza del riutilizzo dello scarto, del riciclo e della conversione a stili di vita compatibili con la salute del Creato.

La sesta ed ultima tappa: “La cura del territorio”. A illustrare questa tappa è stata Maria Cristina De Pascalis del Circolo Laudato Si’ ed ha richiamato il dovere di ogni individuo a prendersi cura della parte di Creato in cui vive e opera.

A chiudere questo percorso a tappe è stato mons. Michele Seccia con la piantumazione di un alberello di jacaranda, una specie originaria del Sudamerica apprezzata per la sua abbondante fioritura. “Raccomando - ha detto mons. Seccia - la lettura della Laudato si' del Santo Padre Francesco sulla cura della casa comune e di tenerla sempre come punto di riferimento. È urgente la conversione dei nostri stili di vita - ha concluso il Pastore - perché non siamo semplicemente ospiti ma custodi del Creato”. 

 

 

 

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