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Mons. Claudio Maniago, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace e già vescovo di Castellaneta, è stato nominato da Papa Francesco, amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina.

 

 

 

 

Ne ha dato notizia alla comunità diocesana, questa mattina, mons. Angelo Raffaele Panzetta nella chiesa dell’Immacolata di Crotone, ricordando che mons. Maniago guiderà anche l’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina fino alla nomina del nuovo arcivescovo.

Il passaggio si è reso necessario in seguito alla nomina, avvenuta lo scorso 28 agosto, di mons. Panzetta ad arcivescovo coadiutore di Lecce.

 “Sono certo - ha detto mons. Panzetta rivolgendosi al nuovo amministratore - che la scelta operata dal Santo Padre nell’indicare lei per questo delicato incarico, sia stata la migliore possibile, perché lei è un vescovo esperto e una persona ricca di competenze, che potrà condurre adeguatamente la nostra Chiesa in questo tempo particolare della sua storia recente”.

Mons. Maniago si è detto felice - riferisce la diocesi - di poter corrispondere a quello gli è parso “un debito di affetto e di fraternità tra le chiese di Catanzaro e di Crotone, perché a suo tempo è stato mons. Panzetta a preparare la diocesi di Catanzaro alla mia venuta. Ora tocca a me servire la Chiesa di Crotone-Santa Severina preparandola ad accogliere il suo nuovo vescovo”. Mons. Maniago ha quindi chiesto alla comunità diocesana il sostegno della preghiera per il servizio che dovrà svolgere.

All’amministratore apostolico sono concesse tutte le facoltà e i poteri del vescovo diocesano e pertanto esercita pienamente l’ufficio di pastore per il bene di tutti i fedeli che sono affidati alla sua cura.

Nel rispetto del principio sede vacante nihil innovetur di cui al can. 428 CIC (4), esercita i poteri propri del vescovo diocesano, inerenti le funzioni di insegnare, santificare e governare, salvo quanto escluso per la natura delle cose oppure per dal diritto stesso.

Il regime della diocesi è quello della sede vacante, pertanto cessano gli uffici del vicario generale e dei vicari episcopali, nonché la funzione dei consigli presbiterale e pastorale.

L’amministratore apostolico può però confermare, in forma delegata, il vicario generale e i vicari episcopali, fino alla presa di possesso della diocesi da parte del nuovo vescovo, ma non può prorogare i compiti dei consigli, in quanto le loro funzioni sono svolte dal Collegio dei consultori.

 

 

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