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Il vescovo è il sacramento dell’«Amore» che Dio Padre offre ad una porzione del suo popolo che vive nella storia degli uomini bisognosi di guida, di amorevolezza, di perdono, di unità, di sguardo sereno sul suo domani, di condivisione di gioie e di speranze; di proiezione nel futuro di Dio.

 

 

  

Per questo, il vescovo Angelo Raffaele è, per la Chiesa di Lecce radunata attorno al suo pastore l’arcivescovo Michele Seccia, segno di Cristo Buon Pastore, della benevolenza del Padre, del soffio di amore dello Spirito Santo.

Nella fragilità di un uomo, continua la storia dei “piccoli” che hanno guidato e continuano a guidare la storia della Chiesa.  Sì, perché il vescovo è l’ultimo di tutti e il servo di tutti e questo lo fa essere sacramento di Cristo a servizio del suo popolo.

Una distorta visione di questa realtà, lo vede più come un burocrate, un organizzatore di una Chiesa particolare, ma il vescovo non è questo! In lui c’è tutto il nostro mondo di cristiani.

C’è la fede chiara, bella, efficace; c’è la speranza che lo porta a guidare il gregge di Cristo nei tempi spesso bui della storia dei singoli e della collettività; c’è la carità che opera attraverso l’azione misteriosa di Cristo per l’edificazione della Chiesa e della società; c’è la luce e la forza dello Spirito di Cristo grazie al quale tutto è unità, speranza, perdono, apertura ai disegni di Dio.

Tutto è vissuto nell’Amore che supera ogni divisione e fa essere “segni”, “sacramenti” di quel mondo di amore, di luce, quale è quello di Dio.

Il vescovo è un dono dello Spirito che dà energia, luce e speranza alla Chiesa e a tutti coloro che cercano il senso del viver bene.

Se la Scrittura ci dice che “il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce” (cfr. Is 9,1), il vescovo nella Chiesa particolare serve la luce della fede, della quale è maestro; testimonia l’amabilità della carità  che copre una moltitudine di peccati (cfr. 1 Pt 4,7-13) ed è guida sicura nel cammino di una comunità in un tempo non facile nel quale viviamo.

Il pastorale è il segno non solo del governo, quanto della premura nella guida!

Il Buon Pastore continui ad essere il modello del gregge che gli è stato affidato dal Signore attraverso il discernimento di Papa Francesco.

Eccellenza, grazie per la sua obbedienza!

 

 

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