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Ricorrono quest’anno i 1700 anni dal Concilio di Nicea. Sarebbe bello che tutti riuscissero a cogliere l’importanza di questo anniversario che riporta quasi alle origini della storia cristiana, di un cristianesimo impegnato a comprendere chi è Cristo

 

 

È l’anelito profondo alla Fonte vera, all’Origine prima che spinge questa ricerca, per certi versi anche sofferta ma che avrebbe trasmesso una preziosa eredità: quella di un’unica professione di fede. 

Se ogni concilio, oltre ad essere specchio della propria contemporaneità, rappresenta una risposta alla stessa, si potrebbe dire che anche il tentativo di evocarne la memoria sia da vivere come una risposta a ciò che il tempo presente, esplicitamente o implicitamente, domanda. 

È in quest’ottica che va inquadrato il clima della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2025, che ha come titolo “Credi tu questo?” (Giovanni 11,26) e si ispira all’anniversario niceno. 

Il Concilio di Nicea ha prodotto un Simbolo, completato poi un secolo dopo dal Concilio di Costantinopoli, che è sostanzialmente quello che i cattolici recitano ancora oggi e che essi condividono con le altre Chiese ortodosse e riformate. Questo aiuta a capire che, anche se nel corso dei secoli le strade si siano differenziate, vi è una fede comune robusta e preziosa dalla quale partire, alla quale attingere sempre e che rappresenta la motivazione forte che incoraggia a camminare ancora e in modo più convinto sui sentieri del dialogo e della collaborazione. 

La Chiesa di Lecce, come ogni anno, propone nel cartellone della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che inizia oggi 18 gennaio, diversi appuntamenti.

Domani 19 gennaio, presso la parrocchia San Filippo Smaldone a Lecce, si ripeterà la felice esperienza di un pranzo comunitario fra cristiani delle diverse confessioni. Diventa così realtà anche il sogno di don Tonino Bello, quello di creare una convivialità di differenze, anche in risposta a quei venti che, invece, cercano di emarginare e dividere. 

Martedì 21 gennaio l’appuntamento centrale: la celebrazione ecumenica della Parola di Dio con la presenza di mons. Michele Seccia e di mons. Angelo Raffaele Panzetta. Inizio alle 19, presso la parrocchia San Domenico Savio a Lecce. 

Giovedì 23 gennaio, invece, il vento dello Spirito soffierà attraverso le comunità pentecostali della Chiesa evangelica internazionale (Cevi): alle 19, presso la parrocchia San Giovanni Bosco di San Pietro Vernotico, un incontro di preghiera, testimonianza e conoscenza reciproca. 

In ultimo venerdì 24 gennaio alle 19, aprirà le porte la splendida chiesa di San Giovanni Evangelista a San Cesario di Lecce che custodisce due preziosi cicli di affreschi di epoca bizantina. Lì si terrà un incontro ecumenico introdotto da una breve preghiera guidata da Padre Giovanni Giannoccolo, parroco della Parrocchia greco-ortodossa di San Nicola a Lecce, con interventi da parte della prof.ssa Isabella Oztasciyan Bernardini e della prof.ssa Maria Rita Tarantino.

 

 

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