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A volte è bello pensare che le coincidenze rientrano in un progetto provvidenziale. Non è facile pensare che possa trattarsi solo di una coincidenza che proprio nel giorno della festa di San Giovanni Maria Vianney, il caro don Benedetto è tornato al Padre.

Proprio nel giorno in cui la Chiesa universale celebra la memoria del Santo Curato d’Ars, patrono dei sacerdoti e titolare della comunità che ha visto la luce grazie all’instancabile presenza e testimonianza di don Benedetto Bisconti. Era suo desiderio che la chiesa che stava per sorgere fosse dedicata a San Giovanni Maria Vianney. E così è stato! E non è stato scelto solo come titolare della comunità ma come modello di sacerdote, sempre raccolto in preghiera, disponibile per le confessioni fino agli ultimi giorni, pronto ad aprire le porte della chiesa e del cuore a chiunque passasse da quelle parti..
Lascia un vuoto, forse, incolmabile: una presenza costante e discreta, ma caratterizzante la vita di una comunità, di una famiglia parrocchiale.
Lo immaginiamo sempre tutti a passeggio per il suo amato quartiere, quello che ha visto ed ha fatto costruire, con la sua inseparabile gatta e la corona del rosario sempre in mano. Occhi a terra ma sguardo rivolto in cielo.
Pronto a salutare con un sorriso tutti quanti incontrasse nel suo percorso, concedendosi brevi istanti di pausa prima di riprendere la sua preghiera. Perché lui era così, tutti conoscevano lui e dava sempre l’impressione che lui conoscesse tutti.
Sempre attento e disponibile alle esigenze della “sua” comunità, senza far mai mancare i suoi insegnamenti, i suoi severi rimproveri, le sue ammonizioni e le sue parole di conforto per coloro che ne avevano bisogno.
È stato il collante di tante generazioni. È stato il parroco di tutti e a lui piaceva ricordarlo: “parroco dei vostri nonni, poi dei vostri genitori, poi vostro”.
Tutti in silenzio, raccolti attorno alle sue spoglie mortali durante il rito delle esequie presiedute dall'arcivescovo Michele Seccia, alla presenza del suo prima successore alla guida della comunità, il vescovo Fernando Filograna, dell'attuale parroco don Piero Quarta e di tanti sacerdoti che sempre lo hanno apprezzato come modello di vita cristiana e presbiterale, sempre fedele a Cristo e alla Chiesa fino alla fine.

Tutti ancora increduli all’idea che il suo corpo abbia lascito, questa volta per sempre, la chiesa di San Giovanni Maria Vianney in Lecce, ma certi che il suo sguardo e la sua intercessione continueranno a sostenere i tanti figli spirituali che ha incontrato, conosciuto e convertito .
Noi tutti adesso raccogliamo la sua eredità spirituale, perché il lavoro che don Benedetto ha fatto nella Sua Vigna possa essere proseguito da tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo perché come diceva sempre: “verba volant, scripta manent, exempla trahunt”. Ciao don Benedetto! E grazie.

 

 

 

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