Venticinque anni fa Lecce visse due giorni tra i più importanti almeno della sua storia recente. Il 17 e il 18 settembre del 1994 un Papa mise piede in questa terra, in questa città. Giovanni Paolo II accolse l’invito dell’allora arcivescovo metropolita e raggiunse il Salento.
Per celebrare questa ricorrenza, ieri, nel giorno della sua memoria liturgica, l’arcivescovo Michele Seccia ha voluto ricordare l’evento in cattedrale e ha invitato il card. Salvatore De Giorgi, figlio prediletto di questa Chiesa che 25 anni fa da assistente nazionale dell’Azione cattolica ma dal cuore sempre salentino, volle farsi presente accanto all’arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi che accolse a Lecce il Papa polacco poi diventato santo.
A concelebrare con lui oltre a mons. Seccia, anche il Nunzio apostolico mons. Luigi Pezzuto e il vescovo emerito mons. Cristoforo Palmieri e un buon numero di sacerdoti della diocesi.
A rivolgere il saluto al cardinale all’inizio della celebrazione eucaristica, mons. Lugi Manca, vicario generale della diocesi.
L’omelia del cardinale è stata un racconto ricco e dettagliato tappa per tappa di quei due giorni santi. Gesti e parole hanno lasciato un messaggio che resta ancora vivo nella memoria di chi li ha vissuti. Da piazza Sant’Oronzo al fuori-programma di Piazza Duomo, la sera del 17 settembre. E poli il bagno di folla allo stadio e, infine, la freschezza dei giovani al nuovo seminario inaugurato e benedetto da Papa Wojtyla insieme con l’apertura del Sinodo diocesano.
Al termine dell’eucaristia un altro dono: la benedizione pontificia che Papa Francesco ha voluto affidare al cardinale affinché la sua benevolenza raggiungesse direttamente questa terra in un giorno così speciale.
Servizio fotografico di Arturo Caproli