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"Tutto quanto è stato detto non è sufficiente ad esprimere il vangelo del matrimonio e della famiglia se non ci soffermiamo in modo specifico a parlare dell’amore” (Amoris Laetitia 89).

“Parlare dell’amore”. È questo l’orientamento che l’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia e della vita ha seguito, nel programmare l’itinerario di formazione e spiritualità. Come ricorda Papa Francesco nell’Esortazione apostolica Amoris Laetitia non potremo mai “incoraggiare un cammino di fedeltà e di reciproca donazione se non stimoliamo la crescita, il consolidamento e l’approfondimento dell’amore coniugale e familiare”.

Allora, ome ci può “parlare dell’amore” alle famiglie? Alle famiglie che vivono la realtà contemporanea e che, inevitabilmente, devono confrontarsi con i cambiamenti della società.

Vogliamo partire dalla condizione primordiale del comunicare: l'Ascolto. Riscoprendo nella famiglia la vocazione naturale all'ascolto, come l'arcivescovo Michele Seccia propone nella sua lettera pastorale: “Ascolta popolo mio”.

Oggi il bisogno di ascoltarsi non è sempre soddisfatto, neanche nella stessa famiglia. Necessita d’intraprendere un cammino da condividere tutti insieme, partendo dalla famiglia. Riscoprendo che "l'ascolto è un cammino di comunione", di "ricerca della verità", un cammino di discernimento ed umiltà.

L'ascolto è un "cammino di fede" che fa nascere la speranza. L'ascolto è un cammino di umanizzazione a cui la famiglia non può rinunciare. Sentire è un fatto sensoriale, ascoltare è un fatto di cuore, di empatia. Se non s'impara ad ascoltare, si parlerà senza toccare il cuore di nessuno! Solo riscoprendo il valore dell'ascolto si può “parlare dell'amore” all'uomo di oggi ed annunciare il vangelo della famiglia.

*direttore Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia e della vita

 

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