«Datevi al meglio della vita» è proprio questo invito di Papa Francesco nella Christus vivit che illuminerà la 56a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni domenica 3 maggio 2020.
Una giornata che possa servire, come afferma lo stesso Pontefice nel suo messaggio, affinché «ciascuno possa scoprire con gratitudine la chiamata che Dio gli rivolge, trovare il coraggio di dire “sì”, vincere la fatica nella fede in Cristo e, infine, offrire la propria vita come cantico di lode per Dio, per i fratelli e per il mondo intero». Per vocazione non si intende solamente la vocazione al sacerdozio, ma anche alla vita consacrata, religiosa, al matrimonio, poiché ognuna di esse è un richiamo al mondo d’oggi a ritornare a scommettere la vita per qualcosa o meglio per Qualcuno che una volta incontrato nell’intimità della nostro cuore, magari attraverso semplici incontri o vicende felici o tristi che siano, ci incoraggia ad andare tra gli uomini del nostro tempo, per testimoniare con la forza dell’Amore la bellezza di una vita donata per i fratelli.
La prima parola della vocazione: gratitudine
La prima parola-chiave, che guida il nostro avvicinamento a questa giornata è gratitudine (CLICCA QUI), definita dal Papa «la prima parola della vocazione». In una società che sembra aver dimenticato il “grazie” dando tutto per scontato e dovuto, anche nelle relazioni più intime e famigliari; ogni cristiano è inviato per essere portatore di gratitudine tra i propri coetanei, nella comunità cristiana, all’interno dell’ambito famigliare ma anche sui posti di lavoro, dovunque c’è bisogno di riscoprire la necessità del ringraziamento, atteggiamento fondamentale del cristiano che ci è stato consegnato da Gesù stesso nella celebrazione dell’Eucarestia, termine derivante dal greco che vuol dire “ringraziamento”. Non è certamente un passaggio immediato quello di annunciare agli altri la felicità di una vita spesa per l’Amore, perché delle volte ci sente deboli, incapaci o anche non pronti, ma Gesù risorto ci rialza dal nostro ripiegamento su noi stessi, ci fa alzare lo sguardo verso il mondo odierno assetato di amore e di bellezza e ci manda come gli apostoli, ognuno secondo la propria vocazione, consapevoli però che, come ricorda Papa Francesco, «è il Signore che ci indica la riva verso cui andare e che, prima ancora, ci dona il coraggio di salire sulla barca; è Lui che, mentre ci chiama, si fa anche nostro timoniere per accompagnarci, mostrarci la direzione, impedire che ci incagliamo negli scogli dell’indecisione e renderci capaci perfino di camminare sulle acque agitate». Quest’invito non può essere né rimandato, né dimenticato o sotterrato neanche da questo tempo difficile che sta vivendo la nostra nazione e il mondo intero, anzi davanti alla sofferenza dell’uomo, forse ognuno di noi si chiede : «Cosa posso fare io come cittadino del mondo e cristiano?».
Due appuntamenti significativi: dialogo con don Fabio Rosini e fra Luciano Manicardi
Questa domanda può trasformarsi nella conoscenza e nella consapevolezza della propria vocazione di genitori, sacerdoti, consacrati e religiosi… Ecco perché, in preparazione a questa Giornata mondiale, le diocesi pugliesi attraverso il Centro regionale vocazioni propongono due appuntamenti: una intervista a don Fabio Rosini, direttore del servizio per le vocazioni della diocesi di Roma lunedì 27 aprile alle 20 e a fra Luciano Manicardi, priore della comunità monastica di Bose mercoledì 29 aprile sempre alle 20 sul canale youtube del Crv e rilanciati da Portalecce. Saranno due momenti di dialogo e di riflessione che avranno come domande di fondo: Con quali parole abitare il nostro domani? Quali parole, quali scelte accompagnano al meglio della vita? Cos'è il meglio della vita?
Adorazione eucaristica in preparazione alla Giornata mondiale guidata dall’arcivescovo
La nostra arcidiocesi di Lecce vivrà un appuntamento significativo giovedì 30 aprile 2020 alle 19,30 in diretta su Portalecce e Telerama: un’adorazione eucaristica guidata dall'arcivescovo Michele Seccia dalla cappella di San Gregorio presso il seminario arcivescovile. Possiamo vivere questi appuntamenti in un atteggiamento di ascolto e di gratitudine verso Dio che continua a rendersi vicino a tutti noi, facendo sì che questa Giornata di preghiera mondiale per le vocazioni diventi un’occasione per fermarci dalla frenesia del mondo, facendo silenzio fra le tante voci che spesso parlano di morte e di malattia, ascoltando quella Parola capace ancora oggi di donare al nostro cuore la speranza necessaria per andare nel mondo e annunciare con il nostro esempio, la bellezza di «darsi al meglio della vita» .