Consegnati proprio nel giorno di San Martino, il santo dei deboli e dei bisognosi, nel salone dell’episcopio dalle mani di mons. Michele Seccia gli attestati di qualifica professionale agli Operatori per l’attività di assistenza familiare a dieci corsisti che hanno risposto al progetto organizzato dalla cooperativa Speranza onlus, dall’Ufficio pastorale sociale e per il lavoro, la Caritas diocesana, la Cisl e l’Asesi (Associazione Servizi Sindacali).
A fare gli onori di casa, insieme con Seccia anche mons. Nicola Macculi, direttore della Caritas di Lecce. Annamaria Botrugno, responsabile della cooperativa nell’introdurre l’incontro ha ricordato che il corso è stato possibile grazie alla Caritas nazionale attraverso quella diocesana che ha finalizzato alla formazione una quota dell’8 per mille alla Chiesa cattolica. “Il ruolo dell’assistente familiare - ha aggiunto - risultava essere una necessità per il territorio e allora abbiamo puntato in questa direzione, abbiamo dato una base a quello che può poi essere un concreto avviamento al lavoro. Per tutto questo bisogna ringraziare l’Asesi con la Cisl che hanno assicurato la parte formativa e la Caritas per la parte economica”.
Riccardo Rucco (Asesi) ha sottolineato come il corso da pratico “alla fine è diventato per un periodo teorico lavorando a distanza, durante il periodo di lockdown. È stato l’impegno, la dedizione e la costanza dei corsisti che hanno permesso di raggiungere il traguardo della qualifica finale, che apre le porte ad altri percorsi integrativi di OSS, in quanto il corso è riconosciuto dalla Regione”. Anna Rita Quarta, direttrice dell’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Lecce, salutando l’assemblea ha confermato che quello concluso rappresenta solo un primo step sulla via della formazione e che certamente la rete che sta intessendo l’Ufficio ha come primo obiettivo quello di stare a canto a coloro che per età e situazione lavorativa vogliono aggiornarsi e formarsi. L’importanza e il valore che, anche attraverso l’Asesi, viene dato alla formazione è stato espresso da Ada Chirizzi, in qualità di segretaria generale della Cisl. “Le persone vanno guidate a formarsi e a ri-formarsi - ha ribadito - lungo tutto il percorso della vita, in modo da entrare restare nel modo del lavoro”.
“La speranza deve dare concretezza - ha detto l’arcivescovo di Lecce - e questo che avete fatto voi è un fatto concreto. La Chiesa attraverso la Caritas è un braccio teso non solo un per dare un panino a chi ha bisogno, ma anche per dare un ventaglio di proposte formative concrete in modo da far sentire realizzate le persone che si vogliono mettere in gioco per se stessi e per gli altri”.