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La Visita Pastorale è stata per la comunità di San Francesco d’Assisi un tempo di grazia, un tempo dello Spirito, sentita come il passaggio di Dio nella vita di ciascuno.

 

 

L’abbraccio del padre, l’arcivescovo, verso ogni fratello e sorella, è stato un gesto semplice di accoglienza molto sentito ed apprezzato, un abbraccio intenso e benedicente, carico di emozione e di gioia; una dolce carezza di Dio all’anima. Nel pastore si è apprezzato il suo esserci per tutti, nella ricerca di volti, di presenze, alcuni già noti, da accogliere ed incoraggiare. Si è dato tempo sufficiente per l’incontro fraterno inteso come dialogo sereno, fatto di ascolto e di consigli, di indicazioni pratiche. Ogni storia e situazione è stata portata nella preghiera, deposta sulla mensa eucaristica, insieme all’offerta del pane e del vino. È stato bello ascoltare dal vescovo che ogni volto segnato dalla sofferenza, rigato dalle lacrime, con la data di battesimo segnata su di un foglio, è affidato al Signore nel tabernacolo. Illuminante è stato, anche, l’invito a prendere consapevolezza del profondo significato del segno di croce: un benedire se stessi ed un abbracciare in Dio Uno e Trino interamente il proprio essere.

Abbiamo fatto esperienza dell’essere stati visitati per ri-visitare: rivisitare la nostra vita di chiamati, di credenti e di battezzati. Visitati dal passaggio del pastore inteso come la visita del medico celeste, nella cura premurosa per il suo popolo.

Nel tempo ultimo dell’Avvento abbiamo percorso il tratto finale con il nostro pastore: siamo stati condotti, accompagnati amorevolmente, alle soglie dell’Anno Giubilare ormai alle porte e al Natale del Signore. Guardando, poi, il presepe, allestito in chiesa, ci siamo visti noi gregge con il nostro pastore davanti alla grotta della natività, in trepidante e gioiosa attesa.

La Visita appena conclusa, calendarizzata nei tre giorni, è stata un tempo breve, limitato, ma efficace, in quanto ogni preciso momento ha avuto la sua preziosità, ha lasciato il suo segno. Si è chiuso un tempo, ma è adesso iniziato l’impegno di ciascuno ad essere apostoli dell’Amore, testimoni della gioia del Natale, pellegrini di speranza a partire dalla nostra famiglia, dal nostro vicinato, dal nostro quartiere

 

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