È una giornata speciale quella di oggi per la Chiesa che cammina in Italia. E cammina anche in questo tempo di chiusura e di restrizioni. Ma per pregare non è necessario uscire di casa.
E nemmeno per esprimere un sentimento comune serve muoversi dalle mura domestiche, tanto meno per unirsi in una un'accorata supplica collettiva: Signore, liberaci!
È per questo che nel giorno di San Giuseppe, custode della Santa Famiglia e festa di tutti i papà dobbiamo stringerci in una sola sinfonia di preghiera per invocare dal Signore, da Maria Regina delle famiglie e da San Giuseppe custode del Bambino Gesù e nostro protettore, il dono della speranza.
L'appuntamento è alle 21 con la corona del rosario in mano: ma basteranno anche le dita per contare le ave maria - se a qualcuno mancherà la catena da sgranare - e soprattutto come ripete sempre il nostro arcivescovo - per sentirci uniti nella stessa supplica. Solo la preghiera può fare questo miracolo, più di una bandiera, più di un inno nazionale. Tolta la preghiera non ce n'è per nessuno.
Anche la Chiesa di Lecce, domani sera puntuale alle 21, si unirà a tutte le diocesi d'Italia accogliendo l'invito della Conferenza episcopale italiana. Ma non sarà un momento da paragonare a un flashmob. La preghiera è una cosa seria e non ha bisogno di essere mostrata, lo dice il vangelo: “Ma tu, invece, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto te ne darà ricompensa”. Certo non tutti siamo capaci di pregare da soli. Per questo chi vorrà potrà unirsi al nostro arcivescovo che alle 21 reciterà con noi il rosario contemplando i misteri della luce in diretta (LEGGI QUI), grazie alla sensibilità del suo editore, su Telerama. Ma ovviamente anche su Portalecce che insieme con tutto il settore comunicazione della diocesi sta compiedo innumerevoli sforzi pur di farci stare #insiemenonostante, pur di continuare a farci vivere in comunione con il pastore e con tutte le comunità della Chiesa locale.
Alle 21 di stasera, dunque, suoneranno le campane delle chiese e quello sarà il segnale per cominciare a pregare insieme ognuno a casa sua. A quel punto dalla cappella del seminario di Lecce l'arcivescovo in diretta su Portalecce (sito web e pagina Fb) darà inizio alla preghiera del rosario.
In più - e questo sì che può essere accostato a flashmob - come segno esteriore di comunione e di condivisione, la Cei ha anche proposto di esporre per tutta la giornata di domani “alle finestre delle case si un piccolo drappo bianco o una candela accesa”. Fatelo e facciamolo insieme. Ma non solo quello: la preghiera è più importante di qualunque altra iniziativa. Saremo in preghiera per il Paese in una sera di San Giuseppe che rimarrà alla storia - si spera - non per la tristezza del Coronavirus ma, per aver messo insieme gli Italiani con la corona del rosario. Anche Papa Francesco sarà con noi.