Applauditissimo l’intervento dell’arcivescovo Michele Seccia all’apertura dell’assemblea di Confindustria Lecce svoltasi ieri mattina al Centro congressi Ekotecne e alla quale hanno preso parte anche il ministro Raffaele Fitto e il presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi. L’assemblea ha eletto presidente provinciale, il già designato Valentino Nicolì.
“Qualcuno si chiederà cosa potrà mai dire un uomo di Chiesa in un’assemblea pubblica di imprenditori e industriali? Che cosa ne sa un vescovo dei problemi del mercato, delle produzioni, del sistema fiscale? Che cosa gl’importa del mondo del lavoro? - così ha esordito Seccia aprendo il suo intervento (LEGGI IL TESTO INTEGRALE) e salutando i presenti -. Sono qui con voi e per voi, intanto per esprimervi un senso di profonda gratitudine per ciò che siete e ciò che fate e rappresentate per il nostro territorio, per la nostra gente, per le famiglie di questa terra. Senza di voi la parola ‘sviluppo’ qui nel Salento sarebbe una parola vuota, un sogno deluso, un’illusione…”.
“Quando penso agli imprenditori - ha proseguito -, la prima parola che mi viene in mente è bene comune. Perché voi imprenditori siete protagonisti dello sviluppo e del benessere di questa terra. Voi siete un motore essenziale della ricchezza, della prosperità e della felicità condivisa dalla nostra comunità”.
Senza tralasciare un cenno al dramma agricolo e sociale della Xylella, l’arcivescovo ha voluto fornire anche alcune indicazioni: “Prendetela come un grande desiderio del vescovo: date fiducia ai giovani, ogni nuovo posto di lavoro creato è ricchezza condivisa - ha detto richiamando anche quanto la diocesi di Lecce da circa cinque anni fa grazie alla sinergia della Fondazione Splendor Fidei (presente in sala il presidente mons. Antonio Montinaro) con la cooperativa ArtWork e il progetto LecceEcclesiae - che non finisce nelle banche per generare interessi finanziari, ma viene investita perché nuove persone possano lavorare e rendere più dignitosa la loro vita. I giovani hanno bisogno della vostra fiducia, e voi avete bisogno dei giovani, perché le imprese senza giovani perdono innovazione, energia, entusiasmo”.
Infine una preghiera: “non dimenticatevi dei poveri”.