Rilanciamo volentieri su Portalecce, l’intervista rilasciata dall’arcivescovo Michele Seccia al collega Matteo Caione e pubblicata sul numero odierno del Nuovo Quotidiano di Puglia: sono stati fino ad oggi già 23 gli incidenti mortali dall’inizio di luglio sulle strade del Salento. Quasi un morto ogni due giorni. In agosto dieci vittime in 20 giorni, per la gran parte giovani. Il monito di Seccia ai ragazzi: “Scegliete sempre la vita e siatene davvero gelosi”.
Arcivescovo Seccia, come prima, peggio di prima, le strade del Salento si stanno trasformando in letti di morte. Ancora una volta, l’estate porta in dote l'assurda guerra dell'asfalto e a pagarne il prezzo sono soprattutto giovani, ragazzi appena ventenni. Come mai sta diventando così difficile fermare questa lunga strage?
Esprimo anzitutto la solidarietà e la vicinanza alle famiglie colpite da questi lutti e da questo dolore indicibile. E voglio mandare un abbraccio e dire ai genitori che non sono soli. Siamo di fronte ad un’emergenza sociale: questa è una sfida che ci deve vedere tutti schierati in prima linea. Sto parlando della missione a difesa della vita. Ci vuole un patto tra istituzioni, famiglie, parrocchie, scuole e ragazzi. Serve una scelta di campo a tutela del valore della vita. La partita dell’educazione al rispetto delle regole e della sicurezza stradale si gioca su tanti fronti e in tanti luoghi, non solo sulla strada.
Cosa si può fare e chi deve farlo?
Tutti dobbiamo considerarci arruolati in questa battaglia di civiltà. Le istituzioni, magari sfruttando anche l’occasione storica dei fondi del Recovery, devono impegnarsi nel mettere a norma e rendere sicure le nostre strade, spesso dissestate e prive di illuminazione. Sarebbe bello vedere più protezioni e più pali della luce e meno buche, ma anche meno fiori e lapidi ai bordi delle carreggiate. È giusto anche intensificare i controlli, anche se le sanzioni e il pugno di ferro danno sempre soluzioni dal respiro molto corto. Però, la sfida si vince veramente con la sensibilizzazione e la formazione dei più giovani. Sul fronte della sicurezza, l’educazione stradale, come più in generale l’educazione civica, e il rispetto della vita propria e altrui sono le fondamenta dell’infrastruttura più solida e importante.
La pandemia ha imposto distanze e isolamento. E dopo un periodo di tali ed epocali restrizioni, c’è voglia di respirare libertà a pieni polmoni. C’è voglia di divertirsi. Purtroppo questi momenti in cui si ammicca alla vita e al futuro rischiano di diventare tranelli mortali soprattutto per i più giovani. C’è chi è arrivato a proporre la chiusura anticipata dei locali notturni. Che ne pensa?
Le restrizioni di solito non rappresentano mai soluzioni durature. Gran parte del nostro destino passa dalle nostre azioni. È bello e giusto divertirsi. Ma bisogna farlo nel recinto delle regole perché è questa accortezza che dà davvero sapore e valore alla vita. La prudenza, l’attenzione, il rispetto non attenuano ma valorizzano il divertimento. La socialità e la leggerezza sono momenti belli, indimenticabili e veramente inebrianti solo se ci tengono lontano dai pericoli. Bisogna fare della strada un’arteria di vita, di sicurezza, di incontro, uno spazio da vivere con attenzione e gioia, insieme alla famiglia e agli amici. Non usare il cellulare alla guida, non bere prima di guidare, non superare i limiti di velocità, usare sempre casco e cinture, non mettersi alla guida se si è stanchi, rispettare insomma il Codice della strada: sono divieti che non restringono ma che rendono invece illimitata la libertà che inizia dal prendersi cura di se stessi e degli altri e dalla protezione della propria ed altrui incolumità, e danno il senso più vero e più bello al divertimento, alla spensieratezza e allo stare insieme.
Qual è il suo appello ai giovani?
Ragazzi miei, siate i primi alleati del vostro futuro e dei vostri sogni. Non buttate via la vostra vita. Prima di mettervi alla guida, specie di notte, magari dopo una serata passata in compagnia dei vostri amici, dimostrate la vostra maturità, siate talmente responsabili da non avviare il motore se vi rendete conto che non siete al massimo della forma fisica. E mentre siete sulla strada ricordatevi che in nessun modo dovete smarrire i percorsi di felicità che meritate di rincorrere: solo qui vale la pena accelerare. Scegliete sempre la vita, siatene davvero gelosi e, se ci credete, affidatevi a Dio.