Martedì 17 dicembre alle 18,30, nell’ex refettorio dell’antico seminario di Piazza Duomo a Lecce, si terrà la presentazione degli atti del convegno di studi, dal titolo “E vieni in una grotta. Ripartendo da Greccio”, che si è svolto lo scorso anno in occasione dell'ottavo centenario del primo presepe di Francesco d’Assisi (LEGGI QUI).
L’evento venne promosso dell’Istituto superiore di scienze religiose metropolitano “don Tonino Bello” assieme alla sezione di Lecce della Società di Storia Patria, alla Biblioteca Innocenziana e all’arcidiocesi di Lecce e faceva riferimento al piccolo centro nei dintorni di Rieti che custodisce la memoria del primo presepe che San Francesco realizzò nel Natale del 1223 e diventa ogni anno occasione per riflettere sul mistero del Natale, approcciandosi ad esso da un punto di vista storico e senza perdere di vista il senso profondo dell’evento dell’Incarnazione del Verbo. Il convegno di studi era curato da Mario Spedicato, presidente Società di Storia Patria di Lecce e Paolo Agostino Vetrugno dell’Issrm “Don Tonino Bello” di Lecce.
Dopo i saluti istituzionali di mons. Michele Seccia, Arcivescovo metropolita di Lecce, di don Antonio Bergamo, direttore dell'Issrm "Don Tonino Bello" di Lecce, di mons. Luigi Manca, direttore della Biblioteca Innocenziana e di Mario Spedicato, interverranno Padre Francesco Monticchio, missionario cappuccino e Valerio Ugenti, ordinario di letteratura cristiana antica dell’UniSalento. Le conclusioni saranno affidate a mons. Angelo Raffaele Panzetta, arcivescovo coadiutore di Lecce. Modera Giovanni Colonna, coordinatore dei servizi turistici e culturali di ArtWork. Interventi musicali sono affidati a Yari Verdesca, finalista del programma televisivo “The voice kids” dell’edizione del 2023. Nel vortice frenetico delle festività natalizie una occasione per fermarsi a contemplare il miracolo di una vita che donandosi accende in ogni prossimo la gioia di entrare in questo stesso passo del dono. Così come riporta la lettera apostolica Admirabile signum, firmata dal pontefice nel santuario di Greccio, il primo dicembre del 2019, sul significato e il valore del presepe: “Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui”.