Ogni Chiesa diocesana, coincide con un territorio ben preciso, per noi quello della Chiesa di Lecce, che è governata, guidata e curata pastoralmente dall'arcivescovo, con la cooperazione dell'intero presbiterio diocesano.
A sua volta, ogni territorio diocesano, viene suddiviso in parti più piccole definite vicarie o foranie, per le quali c'è un sacerdote responsabile, detto vicario foraneo, il cui compito è stabilito in maniera dettagliata dagli articoli 553-563 del Codice di diritto canonico.
Il vicario foraneo, nominato dall'arcivescovo, in seguito alla consultazione dei presbiteri presenti nella vicaria, ovvero previa votazione, ha il compito di coordinare il lavoro pastorale, formativo e anche relazionale dei vari presbiteri della vicaria di appartenenza.
La diocesi di Lecce è suddivisa in quattro vicarie o foranie: Lecce (che comprende le parrocchie della città capoluogo, Frigole e San Cataldo); Monteroni (che comprende le parrocchie di Monteroni, Novoli, Villa Convento, Carmiano, Magliano, Arnesano, San Pietro in Lama, Lequile e San Cesario); Squinzano (che comprende le parrocchie di Squinzano, Torchiarolo, San Pietro Vernotico, Campi Salentina, Trepuzzi, Surbo e Giorgilorio); e Vernole (che comprende le parrocchie di Vernole, Lizzanello, Merine, Cavallino, Strudà, Pisignano, Vanze, Acaya, Acquarica di Lecce, Melendugno, Borgagne, San Foca e Torre dell’Orso).
Lo scorso 12 novembre, in ogni vicaria, si sono tenuti gli incontri dei rispettivi presbiteri, i quali hanno votato il nuovo vicario foraneo, presentando una terna di nomi all'arcivescovo Michele Seccia, il quale, il 27 novembre scorso, ha nominato: mons. Piero Quarta per la vicaria di Lecce, don Giuseppe Spedicato per la vicaria di Monteroni, don Vincenzo Martella per la vicaria di Squinzano, don Luca Nestola per la vicaria di Vernole, di fatto riconfermando gli uscenti per un secondo quinquennio.