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Nel cuore della celebrazione del Natale ancora una volta è risuonato il richiamo dello jobel. Si sono aperte in tempi e modi diversi le Porte Sante delle Basiliche Vaticane. Si è aperta una Porta Santa della misericordia nella cappella del carcere di Rebibbia.

 

 

Si è dato inizio all’anno giubilare per la nostra Chiesa Locale nella serata del 29 dicembre, Festa della Santa Famiglia.

Un caso? Una felice coincidenza? Un dono di grazia. Che apre alla speranza del riscoprirci e ritrovarci, oggi, famiglia dei figli di Dio. È stato denominato, per l’appunto, Giubileo della speranza. 

Sulla speranza si sono dette e scritte pagine di teologia, di spiritualità. Ma oggi è necessario che si scrivano pagine di storia che sono sintesi di pagine di storie da poter riscrivere.

Dalla speranza viene interpellato il mondo della politica internazionale, nazionale e locale. Dalla speranza viene interpellato il modo dell’economia nelle cui mani, più che per la politica, sono i destini e il futuro dei popoli, soprattutto i più poveri.

Dalla speranza viene interpellato il modo del lavoro i cui orizzonti, al contrario, sembrano aprire alla disperazione. Dalla speranza vengono interpellate le famiglie che nel contesto attuale, frutto dei cambiamenti di epoca, stentano a ritrovare la propria identità, la propria stabilità. Fanno fatica a guardare oltre l’oggi del soddisfacimento dei bisogni essenziali per riscoprirsi, molto spesso, incapaci di vivere relazioni significative che generino vita al suo interno ma anche all’intorno.

Ma dalla speranza viene interpellata soprattutto la Chiesa. La Chiesa universale. La Chiesa di Lecce. La Chiesa universale ha già concluso il proprio percorso sinodale con la relazione finale consegnata nelle mani del Santo Padre. La Chiesa italiana e, con essa, la Chiesa di Lecce sono ancora in cammino.

Il Giubileo è un cammino di speranza. Il Cammino sinodale nella fase che sta vivendo in questi mesi, la riflessione e il discernimento sull’Instrumentum Laboris in tutte le Chiese locali, indica la strada che la Chiesa deve percorrere per riscoprire la propria identità, il proprio essere presenza del Cristo Salvatore negli anni che stiamo vivendo. 

La Chiesa italiana, docile all’azione dello Spirito che rende nuove tutte le cose, nella fedeltà al Concilio, vuole scrivere nuove pagine della propria storia. Radicata nella Tradizione, ma con gli occhi colmi di presente e con lo sguardo rivolto al futuro, vuole presenza della Tenda del Risorto in mezzo alle case degli uomini e delle donne del nostro tempo.

E la Chiesa di Lecce? Ad essa l’opportunità di cogliere le “occasioni” che il Signore le ha offerto e continua ad offrirle in questo tempo di “cambiamenti” la cui forza costruttiva e innovativa dipende da tutti. Laici e presbiteri.

Ecco il tempo favorevole! È necessario spogliarsi dalla tentazione di voler imbrigliare il soffio dello Spirito. Il popolo di Dio che ha il dono del sensus fidei, raccoglie ora la sfida per disegnare il futuro, per dare corpo mistico al sogno che il Signore ha riservato alla Chiesa di Lecce.

 

Forum Famiglie Puglia