Pratiche per l’accesso al credito bloccate e cantieri a rischio. È la denuncia di Confartigianato Lecce che interviene in merito al problema dei ritardi relativi alle procedure per l’accreditamento delle somme riguardanti i bonus edilizi.
Le novità normative introdotte dal Decreto antifrode, che prevedono il visto di conformità per cedere il credito fiscale o accedere allo sconto in fattura, volte a scongiurare la creazione fittizia di crediti inesistenti, stanno bloccando centinaia di cantieri e altri rischiano di non vedere la luce.
A lanciare l’allarme sull’effetto “congelamento” è il presidente categoria costruzioni Confartigianato Lecce Luigi Marullo preoccupato per lo stallo causato a seguito del varo del nuovo decreto.
«Il bonus facciate - spiega Marullo -, così come tutti i bonus edilizi, avrebbe dovuto essere un incentivo per il comparto dell’edilizia e invece sta generando un effetto “boomerang”, con il blocco di quel processo virtuoso generato dai bonus edilizi e che aveva iniziato a dare i suoi frutti. La cessione dei crediti fiscali per lavori in edilizia e sconto in fattura, in seguito all’emanazione del decreto, sono di fatto sospesi. C’è confusione tra gli addetti del settore. Le banche hanno bloccato l’iter per l’accesso al credito. Gli istituti bancari non possono acquistare il credito fiscale senza prima eseguire i controlli antiriciclaggio necessari, e questo sta rallentando tutta la burocrazia con gravi ripercussioni sulla liquidità delle imprese che si ritrovano a dover programmare nell’incertezza. Anche le aziende che giustamente si sono adeguate al decreto sono in crisi perché hanno pianificato l’attività e l’equilibrio finanziario proprio sulle tempistiche di incasso dei crediti fiscali acquisiti. Un problema che riscontriamo non solo per i nuovi cantieri ma anche per quelli in corso visto che ci sono vincoli retroattivi che incidono sulle pratiche già avviate».
Altro aspetto su cui Confartigianato Lecce pone l’attenzione riguarda gli aumenti dei prezzi delle materie prime che sta mettendo in grave difficoltà tutto il comparto artigianale salentino legato all’edilizia.
«Le stazioni appaltanti, soprattutto gli Enti pubblici, fanno riferimento al prezzario 2018/2019 non tenendo conto degli aumenti registrati nell’ultimo anno - aggiunge Marullo -. E non parliamo di aumenti di poco conto. Ci sono categorie, come il ferro o il legname, dove registriamo aumenti del 70, 80%. Chiediamo un adeguamento urgente del prezzario regionale. Il rischio per le aziende è quello di dover abbandonare le commesse perché non generano più utili o perché non si riesce a onorare le consegne per insufficienza di materie prime, oramai carissime. Per questo sollecitiamo il Governo affinché possa mettere in campo misure urgenti che possano ristabilire l’equilibro e permettere a tutto il comparto di proseguire nella crescita. Il rischio è che invece di fare passi in avanti si torni indietro con gravi conseguenze per tutte le aziende del settore».