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Un’altra testimonianza importante della storia, dell’arte e della religiosità della comunità leccese torna a rivivere nella chiesa di Sant’Angelo, una delle più antiche del centro storico del capoluogo salentino, grazie ad un intervento di restauro finanziato dalla Fondazione Banca Popolare Pugliese Giorgio Primiceri”.

 

 

 

 

Si tratta del grande dipinto raffigurante la “Morte di Santa Filomena e Assunzione di Maria al cielo” davanti al quale si sono raccolte in preghiera intere generazioni del borgo antico leccese, particolarmente vicine alla religiosità espressa da questo grande quadro (2,50x1,30) di incerta attribuzione, situato su uno degli altari della chiesa intitolata, oltre che a Sant’Angelo, anche a Santa Maria di Costantinopoli.

Il dipinto è stato restaurato, con un lavoro accurato durato alcuni mesi, dalla restauratrice leccese Tina Cosi, che è intervenuta sia sul dipinto - deteriorato e oscurato in modo tale non far risaltare la sua bellezza artistica e il suo valore religioso - sia sulla cornice. L’opera, peraltro, aveva subito nei secoli altri restauri che ne avevano in parte alterato la sua primitiva fattura, che negli anni si era anche “ingiallita”.

L’opera sarà consegnata alla devozione dei fedeli del quartiere e della città con una cerimonia, organizzata dal priore Claudio Selleri, alla guida dell’arciconfraternita Maria SS. Addolorata, che si terrà domenica 24 novembre, alle 10.30, alla presenza dell’arcivescovo coadiutore di Lecce, mons. Angelo Raffaele Panzetta e del dott. Vito Primiceri, presidente della “Fondazione Banca Popolare Pugliese Giorgio Primiceri”, oltre che della restauratrice, Tina Cosi.

“La nostra Fondazione continua nel supportare le istanze tese al recupero e alla valorizzazione delle testimonianze dell’arte e della cultura della Puglia - ha dichiarato il presidente Primiceri - Abbiamo aderito alla richiesta dell’arciconfraternita per l’importanza, anche sociale, dell’opera da restaurare, ma anche per testimoniare l’attenzione della banca e della Fondazione verso la storia e le tradizioni dei nostri territori, rappresentate da queste opere che continuano a richiamare, anche dopo secoli, la devozione dei nostri concittadini, e a sottolineare i legami sociali e religiosi che, attraverso di esse, si tramandano”.

“Siamo davvero grati - afferma il priore Selleri - della generosità e soprattutto del valore sociale ed etico che la Fondazione manifesta attraverso il recupero dei nostri ‘tesori’ d’arte. È la testimonianza di quanto la Bpp creda ed investa in un territorio scrigno autentico di preziosa bellezza”.

 

 

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