Con la benedizione dell’arcivescovo Michele Seccia, si è tenuta ieri la cerimonia di presentazione e consegna dell’umanizzazione pittorica della Tac del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lecce.
A tagliare il nastro l’assessore regionale Alessandro Delli Noci e il commissario della nascente Azienda policlinico universitario “Vito Fazzi” di Lecce, Stefano Rossi. Erano, inoltre, presenti il direttore generale di Asl Lecce, Rodolfo Rollo, il direttore amministrativo, Antonio Pastore, il direttore sanitario Roberto Carlà e il direttore Leo, neodirettore sanitario del nosocomio leccese.
L’intervento di umanizzazione è stato progettato dalla graphic designer Sally Galotti, già disegnatrice Disney ed è frutto di una consolidata attenzione verso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri da parte dell’associazione Cuore e mani aperte, presieduta da don Gianni Mattia, da più di venti anni cappellano del presidio ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce.
“L’umanizzazione degli spazi ospedalieri ha lo scopo di essere parte della cura, essere speranza, essere un’idea semplice di futuro - ha dichiarato don Gianni nel suo intervento durante la cerimonia. La Tac può spaventare i bambini, ma anche gli adulti. A essa affidiamo le nostre paure, le nostre preghiere e quando sentiamo la voce del tecnico che ci chiede di non muoverci o di trattenere il respiro, noi sentiamo anche il tremolio che ci attraversa, la paura del domandarci cosa accadrà, cosa ne sarà di noi. Domande forse più legate agli adulti penseranno alcuni, ma in realtà i bambini si pongono le stesse domande, hanno le stesse paure e cercano in noi adulti la risposta. Sappiamo che questo non basterà per colmare quelle paure, ma al tempo stesso abbiamo la certezza che questi bambini non avranno paura di guardarsi intorno, che la loro paura sarà distratta il tempo necessario affinché noi adulti ci si possa fare carico del loro tremolio e lo si renda forza e cura. I bambini mi hanno insegnato che non c’è malattia o morte che possa offuscare una carezza sul cuore di chi ne ha bisogno senza sapere di poterla chiedere e di potere averla”.
“Per noi - ha concluso il cappellano del ‘Fazzi’ - esserci nei momenti più difficili è importante, è un renderci dono, è un rendervi dono e non siamo mai soli nella realizzazione di questo cammino. La graphic designer Sally Galotti ci accompagna da un po’ in questi progetti, riuscendo ad animare le nostre idee, i nostri desideri e i sogni che vogliamo regalare. Grazie al suo genio la Tac del Polo oncologico di Lecce parla di un mondo incantato, di alberi, ruscelli, farfalle colorate, di aquiloni e a me questi ricordano il volo delle rondini. Un volo che preannuncia la primavera, la vita e la bellezza”.