Ieri mattina Coldiretti ha fatto tappa anche in Piazza Duomo a Lecce e ha bussato al portone dell’episcopio non per chiedere e ricevere ma per donare per la carità dell’arcivescovo una scorta di viveri da destinare ai poveri che quotidianamente frequentano quei luoghi.
Continua, infatti, in provincia di Lecce la distribuzione di circa 10mila chili di cibi e bevande per i nuovi poveri che con il Covid hanno visto peggiorare la propria situazione economica ed occupazionale già difficile. L’iniziativa, promossa da Coldiretti, Campagna Amica e Filiera Italia con la partecipazione delle più rilevanti realtà economiche e sociali del Paese, ha toccato nei giorni scorsi i comuni di Lecce, Otranto, Ugento, Tricase e Trepuzzi. Ieri mattina, dunque, sono stati consegnati all’arcivescovo Seccia alcuni pacchi alimentari per le famiglie indigenti dai giovani di Coldiretti Lecce, accompagnati dal direttore provinciale Aldo De Sario e da don Nicola Macculi nella sua veste di consigliere ecclesiastico nazionale di Coldiretti.
È importante dare un segnale di speranza alle fasce più deboli della società con una grande alleanza di solidarietà da nord a sud della regione. L’emergenza Covid ha impoverito più di 1 famiglia su 4 che ha dichiarato un peggioramento della situazione economica rispetto all’anno precedente con oltre 200mila persone che in Puglia si trovano in una situazione di povertà assoluta.
Con la crisi un numero crescente di persone è stata costretta a far ricorso alle mense dei poveri anche qui a Lecce e molto più frequentemente ai pacchi di aiuto alimentare, anche per le limitazioni rese necessarie dalla pandemia. Fra i nuovi poveri - continua la Coldiretti Puglia in una nota - ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalle limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid.