L’associazione culturale Antonio Pignatelli, attiva da anni nel Salento e affidataria della gestione della chiesa di Sant’Anna, di proprietà del comune di Lecce, ha promosso nei mesi scorsi il restauro di alcune tele che ora ritornano in sede per la pubblica fruizione.
Per l’occasione i quadri saranno presentati all’interno del ciclo di incontri “Le conversazioni di Sant’Anna”, promosse dall’associazione Antonio Pignatelli, in collaborazione con l’associazione culturale Festinamente. A tutti gli incontri parteciperà Rossana Loiacono, restauratrice delle tele. Dopo il primo appuntamento con Mario Cazzato che ha riportato alla ribalta la nobildonna Teresa Paladini, fondatrice del Conservatorio intitolato a Sant’Anna, questi i prossimi appuntamenti:
Domani 20 marzo alle 19,30 “San Giuseppe, papà di tutti”. Conversazione con l’arcivescovo Michele Seccia, in occasione del ritorno della tela raffigurante San Giuseppe.
Domenica prossima, invece, 27 marzo sempre alle 19,30 “Lo Stabat Mater da Pergolesi a Verdi”. Conversazione con Eraldo Martucci per il rientro della commovente tela dell’Addolorata.
La tela di San Giuseppe a figura intera che sarà presentata domani sera era collocata nella terza nicchia in alto a sinistra. Appariva scura con ondulazioni del supporto e lisa in molte porzioni. Grazie alle sapienti mani della restauratrice Rossana Loiacono, in accordo con i test scientifici della Sovrintendenza, il quadro è tornato a brillare con i colori originali. San Giuseppe è ritratto secondo una foggia classica, con le fattezze mature in ossequio all’iconografia del saggio (vetus) e nella postura affidabile, con un piede alzato secondo la tradizione del canone di Policleteo. Veste l’abito tradizionale con la tunica viola, una volta purpurea, mentre il giallo del mantello rimanda alla luce divina (come per San Pietro). Come Aronne possiede il bastone, antico predecessore del pastorale vescovile, a simboleggiare il suo ruolo di pastore, protettore della Sacra Famiglia. Alla sommità spiccano fiori delicati tra cui si riconoscono gigli, simbolo della castità.
L’ingresso alla chiesa di Sant’Anna è libero fino ad esaurimento posti, nel rispetto delle norme anti Covid.