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Ieri, presso le Manifatture Knos di Lecce, l'Equipe Giovani dell'Azione cattolica  diocesana ha organizzato la consueta “Festa Giò” tra attività, riflessioni di spessore ed ospiti illustri. Tra questi, Giovanni Scifoni, applauditissimo per il suo spettacolo incentrato sulla santità.

 

Il tempo è propizio per compiere un salto di qualità. Centinaia di ragazzi, uniti dalla fede, possono davvero testimoniare Gesù Cristo conferendo un sourplus di ricchezza a chi ne ascolta la Parola. Ricchezza non materiale, bensì spirituale. Meglio ancora, più che un sourplus potrebbe definirsi un upgrade. Del resto, il titolo “Time to upgrade” della Festa Giò 2019 – organizzata dall'Azione Cattolica di Lecce – ha messo in evidenza alla perfezione questo concetto di “evoluzione” del giovane che agisce nel nome di Dio. Non resta indifferente. Non passa le giornate in preda alle paranoie. Prega e lo fa col sorriso, ma senza togliere serietà al momento di confronto col Padre. Un messaggio trasmesso grazie al bellissimo evento organizzato dall'Equipe Giovani dell'Ac leccese (guidata dai responsabili di settore Eleanna Longo e Pierantonio Tanzarella insieme all'Assistente Don Alessandro Scevola), impreziosito dalla presenza di illustri ospiti e, soprattutto, da uno spettacolo d'eccezione: quello dell'attore Giovanni Scifoni.

Prima di lui, sul palco delle Manifatture Knos di Lecce - terminata un'accoglienza “danzante” - gli interventi di Gioele Anni, consigliere nazionale e rappresentante dell'Azione cattolica italiana al Sinodo dei Giovani; e Lorenzo Zardi, vice-segretario nazionale del Msac (Movimento Studenti di Azione cattolica). Entrambi hanno voluto raccontare al pubblico presente la loro esperienza, ma anche l'emozione provata nello svolgimento dei propri rispettivi incarichi. Dopodiché, c'è stato il momento di Scifoni: in sella ad una bicicletta ha raggiunto il palco, salutato l'intera macchina organizzativa insieme al Presidente Diocesano, Mauro Spedicati, per poi iniziare lo spettacolo vero e proprio.


È la santità l'argomento principale messo in scena da Giovanni Scifoni. I santi sono persone comuni, semplici, ordinarie; il contrario degli eroi con i superpoteri, per intenderci. Vivevano con dei sogni nel cassetto, amamvano la vita e cercavano di realizzare degli obiettivi. A volte, però, non tutto va come dovrebbe. Ed è proprio lì che, attraverso la croce, alla fine si raggiunge la meta ambita. “Perché Dio - ha detto Scifoni al termine del suo meraviglioso racconto - i sogni li realizza eccome, ma non come e quando dici tu”.

Tra la platea, presente pure un divertito mons. Michele Seccia, arcivescovo metropolita di Lecce. Sia nel momento conclusivo dello spettacolo, sia in quello dell'omelia durante la Santa Messa, il Pastore ha voluto precisare: “Molto spesso, più di un'intera storia, è una citazione in particolare, una 'provocazione' che deve farci tornare a casa e riflettere su quanto ascoltato. Ogni volta, dopo aver vissuto la celebrazione dell'Eucarestia, devo uscire dalla chiesa con in testa una frase del Vangelo. Solo così imparo a vivere a pieno la Parola di Dio”.

Nel pomeriggio, invece, spazio alle attività laboratoriali: lezioni di danza, giochi, spunti per la riflessione in gruppo ed un dj set conclusivo. Come ogni anno, la Festa Giò regala sorrisi, nuove amicizie, gioia. La gioia tipica del cristiano possiede il volto dell'Azione Cattolica e di tutti quei giovani che, ogni giorno, non si arrendono alle tristezze del mondo. Ecco, allora, il balzo in avanti. Ecco l'upgrade che punta ad amare.

 

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