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Ieri sera è stata la volta delle confraternite dei comuni della diocesi. La scorsa settimana, infatti, l'arcivescovo aveva consegnato i nuovi stututo e regolamento ai pii sodalizi della città.

Tanti i presenti nella sala convegni della Parrocchia San Giovanni Battista in Lecce. Ad assistere mons. Michele Seccia nella presentazione del documento ai priori anche il delegato arcivescovile per le confraternite mons. Piero Quarta e il vicario episcopale per l'economia mons. Antonio Montinaro.

La nuova normativa, frutto del paziente ascolto da parte di mons. Seccia dei fratelli presbiteri e laici impegnati da lunghi anni nel servizio dei pii sodalizi diocesani, intende ridare slancio alla missione delle confraternite ribadendo innanzitutto le finalità che esse sono chiamate a perseguire così come illustrate dall’articolo 1 del nuovo Statuto:

- formare i membri alla vita e alla testimonianza cristiana attraverso la catechesi, la partecipazione alla santa liturgia, la preghiera personale e familiare;

- animare il culto pubblico nella Chiesa, presso la quale è costituita e promuovere  il  rinnovamento  della  pietà  popolare  nella  venerazione dei Santi titolari e patroni della Confraternita e della chiesa propria;

- promuovere nei membri la comunione fraterna nel rispetto, nell’accoglienza  e  nella  solidarietà  reciproca,  soprattutto  nei  momenti  di sofferenza e di bisogno;

- testimoniare  la  carità  verso  il  prossimo  con  un  costante  servizio  di volontariato  e  di  condivisione  nel  territorio  e,  ove  possibile,  con  la creazione o animazione di opere caritative, culturali e spirituali per la promozione umana e la crescita di una società più giusta;

- partecipare e sostenere le scelte e le iniziative pastorali della Chiesa diocesana e della parrocchia;

- promuovere l’annuncio della speranza cristiana con la sepoltura e la preghiera di suffragio per i defunti.

Tra le principali novità normative si richiama il divieto di iscrizione alla confraternita “in periculo mortis” e ovviamente “post mortem” per evitare che l’iscrizione mascheri semplicemente l’intento di “acquistare” un loculo; la necessità di assicurare la tracciabilità dei pagamenti e dei movimenti di denaro;  il richiamo alle disposizioni per garantire la tutela del diritto della persona alla buona fama e alla riservatezza  (can.  220) emanate  dal  Decreto  generale  approvato  dalla  71ª Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, nonché alle norme  emanate  dal  Regolamento  679/2016  UE  in  materia  di  trattamento dei dati personali; la normativa che sancisce la responsabilità personale sia canonica che civile e penale da parte degli organi sociali senza dimenticare le nuove norme che regolano il rinnovo delle cariche associative.

Il Regolamento attuativo istituisce, infine, l’Ufficio diocesano delle confraternite che sarà affidato ad un presbitero delegato arcivescovile che coordinerà una commissione composta da quattro fedeli laici, uno per vicaria.

 

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