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Sabato scorso, alla presenza del luogotenente Ferdinando Parente, presso la sede della Sezione Salento dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro (OESSG) di Lecce, si sono incontrati i delegati di Lecce e Brindisi, segretari e consiglieri, cavalieri e dame.

 

 

Tema dell’incontro, “Lo statuto dell’ordine: perimetro applicativo e appunti di metodo”. Ha relazionato il prof. Parente, luogotenente per l’Italia meridionale adriatica, sono intervenuti l’arcivescovo Michele Seccia, priore della Sezione Salento e Raffaele Garzia, preside della Sezione Salento.

Il relatore ha esposto un elenco di norme che regolano la vita dei cavalieri precedute da cenni storici acquisiti dallo studio di testi e documenti ufficiali. In essi si dice che i cavalieri sono membri di un ordine religioso di canonici regolari creato da Goffredo di Buglione dopo la presa di Gerusalemme nel 1099. Seguendo la Regola di Sant'Agostino, questo Ordine aveva la funzione non solo di proteggere il Santo Sepolcro ma anche di occuparsi della vita liturgica del santuario. Con l'estensione delle conquiste in Terra Santa, l'Ordine si sviluppò estendendo la propria missione per proteggere i luoghi santi in tutto il Regno di Gerusalemme. Nel preambolo del nuovo statuto dell’OESSG, approvato da Papa Francesco in data 11 maggio 2020, è scritto che le proprie radici storiche affondano nell’istituzione dell'Ordine canonicale regolare del Santo Sepolcro, a differenza di quanto hanno sostenuto erroneamente alcuni storici moderni, che avevano negato tale legame.

Il relatore ha poi evidenziato le finalità attuali dell’ordine, il quale collabora con la chiesa locale e con altri enti interreligiosi, ha lo scopo di rafforzare nei suoi membri la pratica della vita cristiana, in assoluta fedeltà al Sommo Pontefice e secondo gli insegnamenti della Chiesa, osservando come base i principi della carità dei quali l’Ordine è un mezzo fondamentale per gli aiuti alla Terra Santa.

La struttura operativa dell’Ordine è prettamente gerarchica ed è presente in quasi tutte le Nazioni del mondo laddove vi sia una consistente comunità cattolica e dove esistono i presupposti per una attività che possa essere utile al raggiungimento delle finalità istituzionali.

Far parte dell’Ordine significa assumere l’impegno di testimoniare la fede, l’impegno caritativo continuativo per il sostegno economico delle comunità cristiane di Terra Santa, svolgere un’attività di servizio a favore della Chiesa Cattolica, non si entra nell’Ordine per diventare membri di una prestigiosa istituzione grazie a cui poter vantare uno “status” o per ottenere benefici e vantaggi personali.

Al termine vi è stato un dibattito, che ha chiarito diversi punti e ha evidenziato tutte le caratteristiche di un Conoscere lo statuto della Chiesa Cattolica.

 

 

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