Si terrà sabato 9 settembre nella cattedrale di Lecce il consueto incontro annuale dei Gruppi di preghiera di Padre Pio.
Alle 18, dopo l’accoglienza dei Gruppi, la recita del rosario con le meditazioni di San Pio; alle 19 la santa messa in memoria di San Pio da Pietralcina, presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia e concelebrata da don Benedetto Strumiello, assistente spirituale diocesano dei Gruppi di preghiera di Padre Pio, e agli assistenti spirituali dei vari Gruppi di preghiera della diocesi.
Un incontro che ormai da tempo apre il nuovo anno sociale con un momento di preghiera per la Chiesa, per il Papa, per i gruppi di preghiera, per tutti gli ammalati, per quelli di Casa Sollievo della sofferenza e per quanti vi operano, per il mondo intero e per la pace tanto attesa e tanto desiderata in questi ultimi anni.
Sono giorni particolari quelli che stanno vivendo i devoti di Padre Pio: nei giorni scorsi ricorrevano, infatti, i cento anni del testamento spirituale, mentre nei prossimi giorni, in occasione della festa, sarà esposta al pubblico, accanto al corpo, la reliquia del suo cuore attualmente conservata nella cella numero 5 del convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo che lo ha ospitato per diversi anni e dove la notte del 5 agosto 1918 riceve il dono della transverberazione, in una delle tre apparizioni di quello che egli definisce “misterioso personaggio” e che gli scagliò una lancia con la punta di fuoco che trafisse la sua anima generando nel suo cuore una “piaga d’amore”. La transverberazione è stata però solo l’inizio di tanta sofferenza e condivisione della passione di Cristo che lo ha accompagnato per il resto della sua vita anticipando le stimmate della crocifissione che riceverà il 20 settembre 1918 su costato, piedi e mani.
La straordinarietà di Padre Pio la si evince dalle parole di Papa Francesco: “La carità animata dalla fede ha il potere di disarmare le forze del male. San Pio da Pietralcina ha combattuto il male per tutta la vita: con l’umiltà, con l’obbedienza, con la croce, offrendo il dolore per amore”.