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Domenica scorsa, com'è noto, si è celebrata la terza Giornata mondiale dei poveri, voluta da Papa Francesco per ricordare e meditare su di un dramma  che sta assumendo proporzioni preoccupanti  anche nel nostro paese.

Il generale impoverimento della società è un fenomeno che viene da lontano, ma anno dopo anno si aggrava sempre più con l’aumentare delle diseguaglianze sociali, con l’indiscriminato sfruttamento dell’ambiente, con politiche spesso miopi  che relegano ai margini della collettività intere famiglie, anziani, bambini, ma anche chi ha perduto un lavoro o fugge da paesi in cui guerre e carestie stremano la popolazione di intere nazioni.

A fronte di questa situazione il volontariato cerca di fare la sua parte mettendo a disposizione dei “cercatori di briciole”  - tanto per rammentare il mendicante della parabola del ricco Epulone - una pluralità di servizi che spaziano dal dialogo all’accoglienza, dall’ascolto al farsi carico delle più varie necessità, ma soprattutto dal distribuire a mani piene tanto ma tanto amore.

Pe la giornata varie organizzazioni benefiche hanno moltiplicato i loro sforzi per dare visibilità a quell’umanità che spesso incontriamo per la strada e che guardiamo con indifferenza, talvolta anche con fastidio, dimenticando molto spesso che dietro ogni dolorosa situazione c’è un fratello o una sorella che si aggrappa ad una speranza per sopravvivere in un mondo in cui sembra dominare sempre più la spasmodica ricerca del benessere.

Sabato scorso i Giovani per la pace della Comunità di Sant'Egidio hanno promosso una serata dedicata agli “amici di strada” in concomitanza con la celebrazione prefestiva della messa officiata da un sacerdote a loro molto vicino e appositamente giunto da Roma, don Paolo Cristiano e da don Flavio De Pascali , parroco della cattedrale e di Santa Croce.

Successivamente in ampi locali adiacenti alla chiesa, i Giovani per la pace hanno condiviso con gli “amici di strada” ed altri presenti uno ricco spuntino al termine del quale alcuni momenti di riflessione proposti da don Paolo hanno posto termine ad una serata densa di emozioni e tanta gioia.

Domenica, invece, si è tenuto  un altro evento a Cavallino, nella chiesa parrocchiale Maria SS. Assunta, organizzato dalla locale Caritas. Durante la celebrazione eucaristica (officiata da don Paolo Cristiano e dal parroco don Alberto Taurino), Maria Teresa Greco, una dei Giovani per la pace ha offerto una testimonianza. Anche don Paolo, nel corso dell’omelia ed alla fine della messa, ha sommariamente descritto le attività della Comunità di cui fa parte ed il prezioso lavoro svolto nella città di Lecce dai Giovani per la pace al servizio dei tanti “invisibili”.

Una visita alla fornitissima Caritas della parrocchia ed un generoso invito da parte dei volontari e di don Alberto ad offrire ai Giovani supporto materiale alla loro attività, ha concluso la mattinata all’interno della parrocchia.

Al nuovo oratorio hanno poi consumato un ricco pasto rallegrato da musica ed interventi, a volte commoventi, da parte di alcuni presenti.

In quel contesto ci si è sentiti fraternamente uniti per il fatto che in circostanze come questa cadono alcune barriere che talvolta separano il mondo dei “fortunati” da coloro che non lo sono per niente.

Da incorniciare il discorso fatto da don Alberto, dal sindaco e da Sandra, rappresentante della Caritas di Cavallino.

I saluti ed i ringraziamenti  per la calorosissima accoglienza da parte di don Alberto e della sua comunità hanno posto fine ad una giornata i cui protagonisti principali sono stati coloro per i quali Papa Francesco ha voluto istituire questa particolare giornata dell’anno.

 

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