Il contrasto attivo alle dipendenze da alcool, fumo, videogames, cellulari, con il buono e il cattivo che c’è nei social, passa attraverso la corretta informazione e la approfondita conoscenza dei problemi.
Soprattutto quando, come spesso accade, a precipitare nella trappola delle dipendenze possono essere adolescenti e giovani carichi di vitalità, ma non ancora attrezzati per evitare i pericoli che una società sempre più compulsiva pone sulla loro strada di crescita.
Una risposta a questa emergenza sociale che sfrutta la fragilità delle nuove generazioni, mettendo in crisi le famiglie, viene dal Progetto “Io non dipendo”, che prenderà il via dal liceo Palmieri domani 8 gennaio, messo a punto dal Rotary Club Lecce Sud presieduto da Stefania Mandurino, con il coordinamento scientifico del dott. Claudio Casile, medico pediatra presso l’Asl leccese e la collaborazione di psicologhe (Mariangela Giustizieri, Mara D'Andrea, Carola Liaci, Caterina Rollo, Anna Lisa Sticchi, Angela Verardo) e avvocati (Alessandra Costantini, Francesca Malecore, Anna Pecora, Francesco Stanca, Sandro Troso, Gianni Zecca).
Il Progetto prevenzione delle dipendenze ha carattere informativo-educazionale ed è rivolto ai ragazzi delle prime classi di sette istituti superiori di Lecce: i licei classici Palmieri e Virgilio, i licei scientifici Banzi e De Giorgi e gli istituti tecnici Deledda, Olivetti e Presta-Columella.
Per ogni scuola saranno coinvolte sei prime classi, ad eccezione del Banzi che parteciperà con tredici prime classi e del Virgilio con due: un totale di 42 classi e oltre mille studenti interessati.
Il service, offerto gratuitamente dal Rotary Club Lecce Sud, prevede due incontri per ciascuna classe: il primo avrà un carattere informativo con uno psicologo che illustrerà ai ragazzi i meccanismi che portano alle dipendenze, quali sono i fattori di rischio e quali i segnali d’allarme cui prestare attenzione. In particolare, gli studenti saranno messi in guardia sugli effetti che qualsiasi droga, ma anche l’alcool, ha sui meccanismi cerebrali, alterando percezioni, pensieri, azioni, capacità di memoria, sino a compromettere in modo definitivo l’equilibrio neuropsicologico.
Il secondo incontro nella stessa classe avverrà a distanza di due settimane e servirà ad aprire un confronto tra i ragazzi e lo psicologo anche attraverso domande anonime. A questo secondo incontro parteciperà anche un avvocato in modo da mettere in guardia i ragazzi sui rischi medico-legali derivanti da comportamenti pericolosi.
Il primo appuntamento è fissato per domani al liceo classico Palmieri; sabato 11 gennaio toccherà ai ragazzi del liceo scientifico Banzi. Seguiranno le altre cinque scuole leccesi coinvolte nel Progetto “Io non dipendo”.
“È importante - sottolinea il dott. Casile - che gli interventi di prevenzione siano orientati precocemente sugli adolescenti, valorizzando le strutture protettive della famiglia e della scuola, grazie ai dirigenti e ai docenti che stanno offrendo la loro attiva collaborazione alla buona riuscita di un’iniziativa per i giovani dall’alto valore formativo e sociale”.