Si è rinnovata nella serata di sabato scorso, in Piazza duomo a Lecce, alla presenza dell'arcivescovo Michele Seccia, la cerimonia di accoglienza della Luce della Pace.
Come ogni anno, da molto tempo ormai, una piccola fiammella viene accesa alla lanterna che arde perennemente nella grotta della natività a Betlemme. Questa luce arriva fino in Austria e da lì a Trieste. Attraverso una staffetta ferroviaria, messa in atto dagli scout dell’Agesci, la Luce della Pace giunge in ogni stazione d’Italia e poi nelle parrocchie, nelle case di tante famiglie, associazioni, ospedali, carceri e realtà locali.
Anche quest’anno la Luce della Pace è stata portata a Lecce da una delegazione di scout proveniente da Trieste. Ad accoglierla centinaia di ragazzi delle tre zone Agesci - Lecce Adriatica, Lecce Ionica e Messapia -, il Masci, i gruppi di Azione cattolica delle diocesi di Lecce, Nardó-Gallipoli, Otranto e Ugento-Santa Maria di Leuca, gli immancabili centurioni del presepe vivente di Tricase e naturalmente l’arcivescovo di Lecce che con agli assistenti scout don Riccardo Calabrese e don Pierluigi Nicolardi ha pregato insieme agli intervenuti perché cessino tutte le guerre e venga finalmente la pace nel mondo.
È proprio di pace ha parlato l’arcivescovo: “Non sia questa una manifestazione fine a se stessa, ma si faccia portatrice dei valori per cui è nata. Per essere annunciatori di pace noi tutti dobbiamo essere anche testimoni. Che questa lampada possa brillare soprattutto nei vostri cuori, illuminare le vostre menti, rendere determinanti le vostre volontà nelle scelte quotidiane di pace, amicizia e riconciliazione”.
La cerimonia si è conclusa con una coreografia. Una grande bandiera della pace è comparsa in Piazza Duomo, formata dalle preghiere che ognuno ha scritto su di un cartoncino colorato che poi ha scambiato con il proprio vicino. Al termine l’arcivescovo ha benedetto i presenti ed è avvenuta la tradizionale distribuzione della luce in un’atmosfera di festa tra canti e danze della tradizione scout.