Si è tenuta ieri mattina, presso l’episcopio in Piazza Duomo a Lecce, la breve cerimonia di consegna di un laser a diodi di ultima generazione al Servizio di odontoiatria sociale della Unità operativa di odontostomatologia del Presidio Ospedaliero “Vito Fazzi” da parte dell’associazione “Cuore e mani aperte”, presieduta dal cappellano dello stesso nosocomio e già da anni significativamente impegnata nella umanizzazione delle cure.
Alla cerimonia erano presenti, oltre allo stesso cappellano, don Gianni Mattia e a mons. Michele Seccia, arcivescovo di Lecce, anche il direttore amministrativo di Asl Lecce, il dott. Antonio Pastore, il direttore amministrativo del nosocomio leccese, dott. Annarita dell’Anna e il direttore responsabile della Unità operativa interessata, dott. Raffaele Piccinonno.
La donazione si inserisce nell’ambito della mission dell’Ente del Terzo Settore presieduto da don Gianni Mattia. Infatti, l’Associazione, negli ultimi anni, ha sviluppato una sempre maggiore attenzione verso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri, che numerose ricerche dimostrano ormai come fondamentale all’interno di un percorso di salute. Tra queste iniziative sono da annoverare numerose umanizzazioni pittoriche, come quella del reparto di Pediatria del “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli e donazioni di strumentazioni medicali in grado di favorire il lavoro degli operatori sanitari e rendere più celeri e meno invasivi gli interventi, come nel caso di quelle altamente specializzate consegnate lo scorso giugno alla chirurgia pediatrica di Lecce.
Per don Gianni Mattia, “Rendersi dono è il segreto per riconoscersi fratelli ed esserci nel bisogno. Esserci quando non si riesce a vedere soluzioni e insieme crearne di nuove. Come l'umanizzazione degli spazi ospedalieri anche la branca della ‘medicina sociale’ si basa sull'assioma che non è la malattia o la sua assenza a determinare il benessere, ma ogni aspetto della vita della persona. Si effettua quindi una presa in carico globale che comprende sia gli aspetti medici che quelli sociali. Nel riconoscere l'altro come parte di noi, siamo riusciti a non avere un ‘altro’ da temere e screditare, ma solo tanto amore da moltiplicare e donare. Ed è sempre grazie alla fiducia dei nostri benefattori in noi e nella nostra missione che, attraverso il 5 per mille e le tante manifestazioni di solidarietà, oggi riusciamo a donare un laser per l'odontoiatria sociale, aggiungendo un altro piccolo tassello a questo puzzle d'amore che ci ritrae insieme”.