Dopo una lunga pausa dovuta alle restrizioni del Covid, il movimento dei Cursillos di cristianità si prepara alla ripresa delle attività territoriali diocesane in presenza.
La santa messa, che si è celebrata a Lecce nella ciesa parrocchiale di San Pio X il 30 settembre scorso, ha segnato la ripresa degli incontri di Ultreya, mentre sabato scorso 23 ottobre alle 9 si è svolta una convivenza spirituale programmata c/o la casa Comboniana di Cavallino. Erano presenti al ritiro un nutrito numero di fratelli e sorelle del movimento della diocesi di Lecce ed una coppia della diocesi di Otranto.
L’animatore spirituale diocesano don Vito Caputo e il coordinatore diocesano Antonio Bolognese hanno guidato la convivenza, con le lodi mattutine e la meditazione spirituale. A seguire una breve pausa caffè e le riflessioni e risonanze da parte dei fratelli e sorelle presenti.
Nella meditazione don Vito ha esortato tutti, in linea con il carisma del movimento, ad evangelizzare e, nonostante le problematiche che in questo periodo stiamo affrontando, ad osare e ad avere più coraggio nella missione di portare Cristo ai fratelli lontani, perché dopo aver incontrato Gesù nel Cursillo e aver riscoperto lo spirito del nostro Battesimo, non possiamo fare a meno di far conoscere Gesù agli altri. Per vivere nel modo migliore il nostro quarto giorno, non bisogna mai dimenticare che Dio ci ama e che abbiamo sempre bisogno di approfondire la sua conoscenza perché, come diceva Edoardo Bonnin, siamo apprendisti cristiani.
Le riflessioni avanzate dai fratelli/sorelle si sono concentrate sull’amicizia e sulle problematiche del movimento e sulle preoccupazioni legate alla ripresa delle attività.
La messa è stata celebrata, nel parco adiacente all’aperto, da don Vito il quale si è soffermato sul passo del vangelo di Luca in cui «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”»… Il Signore è misericordioso e non si stanca mai di attendere la nostra conversione.
A conclusione della celebrazione eucaristica vi sono stati i saluti finali con l’impegno di incontrarsi ogni giovedì presso la sede del movimento. Per conoscere meglio il movimento CLICCA QUI.