È la bambola più famosa al mondo. È l’icona di stile che ha guidato i nostri sogni di bambina, è la donna che tutti vorremmo essere… Barbie!
Che vive tranquilla nel suo mondo tutto rosa, dove non ci sono le bollette da pagare, o gli imprevisti della vita quotidiana a rovinare il trucco, dove i tacchi a spillo egregiamente portati, non fanno mai male.
Il film sulla Barbie è campione di incassi in questa estate 2023. Un film dalla trama simpatica: le Barbie vivono. Parallelamente al mondo reale esiste Barbie Land, in cui a ogni bambola della nostra realtà corrisponde una Barbie in carne e ossa. Loro, sempre felici e inconsapevoli, si godono un’esistenza perfetta; almeno finché quella che sembrava la più stereotipata del gruppo (Margot Robbie) non semina il panico manifestando dal nulla intrusivi pensieri di morte.
Determinata a ritornare all’innocenza perduta, Barbie affronterà insieme a Ken (Ryan Gosling) un inedito e avventuroso viaggio nel mondo reale alla ricerca della bambina i cui pensieri tristi hanno incrinato la paradisiaca spensieratezza di Barbie Land. Qui incontrerà un’alleata in Gloria (America Ferrera), ma si renderà conto che la Barbie non è così amata, e la vita reale è fatta di molestie, depressione, insicurezza e maschilismo. È sicuramente un film ben fatto, che aiuta anche a riflettere.
La bambola decide di diventare umana, accettando la realtà: prima o poi invecchierà e morirà. Diventa comunque umana perché vuole cessare di essere un’idea per diventare parte della creazione e creatrice a sua volta.
Barbie, non è un film femminista, ma una divertente disamina del femminismo passato e presente. E sul suo fallimento. Lo spettatore al termine del film comprende che sicuramente il volere del regista era fare riflettere: non esiste il mondo tutto rosa, non esiste la perfezione, il modo migliore per vivere è semplicemente essere sé stessi, sempre e comunque.