The Guardian ha pubblicato i risultati di un’indagine sul rapporto tra i giovani e la “disco”, e dipingono una realtà di-versa, di crisi economica e prezzi troppo alti, ma anche paura di uscire e ossessione social.
Perché oggi i giovani s’incontrano su Tinder, e il 66,8 per cento preferisce rilassarsi a casa propria. La ricerca evidenzia, che per i giovani anche la musica, è peggiorata., le discoteche sono impersonali. I giovani preferiscono i social.
I ragazzi certamente non hanno più bisogno di luoghi per socializzare, oggi basta una chat su WhatsApp.
Qualcuno chiama quella di oggi la generazione “food, drink and share” (mangia, bevi e condividi), così come quella degli anni ’80 e ’90 era la “disco generation”. Si mangiava a casa, non si usciva mai prima della mezza-notte e quasi esclusivamente per andare a ballare. Il divertimento e le emozioni restavano nel gruppo ristretto, di amici che si frequentavano. Oggi si esce per mangiare o bere un drink e per condividere con gli altri (assenti) le foto di una serata sacrificando anche il momento, la compagnia e le emozioni che lo stare insieme potrebbero generare.
È la tecnologia che ha cambiato il modo di divertirsi e di stare insieme. Poi c’è la fetta dei giovani che ama lo “sballo” ad ogni costo.
Una generazione divisa a metà che andrebbe compresa. Siamo tutti chiamati a capire i bisogni di questa gene-razione, i malesseri da cui sono percorsi, i sogni e gli ideali che hanno nel cuore, le domande che pongono, implicitamente, agli adulti, alla società, agli educatori in particolare.
Le ricerche ci danno delle risposte e analisi dei bisogni giovanili. Ci fanno comprendere le domande educative che nascono da questi bisogni, indicando possibili vie di soluzione. Costruire rapporti, stabilire dei legami non è più scontato nella nostra società. È necessario costruire degli spazi di incontro, creare delle opportunità di allargare le conoscenze, di coltivare le relazioni.
E se una volta bastava la musica, l’esaltazione della danza, l’immersione nella folla per vivere gioiosamente un’estate indimenticabile, oggi il senso del vuoto e la disgregazione regnano sovrani.
I ragazzi sono spesso “da soli ragionevoli, in gruppo incontrollabili». Generazione Sbadiglio, così vengono chiamati i giovani dal Daily Telegraph. «Non è che sono infelici, non sanno divertirsi».