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Siamo oberati di brutte notizie. Ogni giorno in tv la cronaca nera, insieme al caro benzina, ai problemi di disoccupazione e alle notizie di guerra, occupano il 90% del telegiornale.

 

 

Alcuni servizi poi, insistono anche a volte in maniera strumentale su tragedie famigliari, omicidi, guerre fornendoci ogni singolo dettaglio.

I giovani che attraverso l’informazione cercano di capire com’è il mondo in cui vivono, si sentono troppo spesso sfiduciati.

E proprio dalla lettera di un giovane telespettatore scritta alla presidente della Rai è nato il programma “Tutto il bello che c’è” che va in onda ogni martedì alle 18.35, su Raidue dentro il Tg. Uno spazio di approfondimento che vuole raccontare solo buone notizie, quelle che negli altri telegiornali o notiziari non si danno.

«L’idea di creare un programma di belle notizie era venuto a Maria Grazia Capulli sette anni fa credendo nel fatto che la nostra opinione pubblica si nutre solo di brutte notizie, anzi è bombardata quasi esclusivamente da brutte notizie».

Bisogna credere nell’emulazione e nel buon esempio che creano entusiasmo.

Come la storia di quella giovane, che “come un angelo vestito da passante”, ha preso al volo la bambina caduta dal 5 piano. Oppure, il giovane che a Milano si occupa degli animali dei clochard, sfamandoli e lavandoli a sue spese, men-tre loro sono nelle mense Caritas.

Abbiamo fame e sete di speranza! E se è vero che “fa più rumore un albero che cade, di una foglia che cresce”, facciamo sentire quanto sia bello il suono della foglia!

 

 

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