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“Plaudiamo a questa sentenza che pone un freno agli interessi economici ed ideologici della commercializzazione della cannabis”.

“Questa decisione dell’Alta Corte ha svelato l’inganno che si cela dietro il business nato negli ultimi due anni sfruttando l’ambiguità di una legge. Si è trattato di un palese tentativo di legalizzare totalmente la cannabis, giocando sull’uso del termine ‘light'”. Lo ha dichiarato Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23), in merito alla sentenza della Corte di Cassazione che considera reato vendere prodotti derivati dalla coltivazione della cannabis.
“I giovani non possono essere annebbiati e spenti dal fumo della cannabis, prede del primo occupante. Al contrario i giovani sono pieni di vita e hanno bisogno di opportunità per sviluppare i loro talenti, per trovare un lavoro, per costruirsi una famiglia”, ha proseguito.
La Comunità Papa Giovanni XXIII ha aperto nel 1980 la prima comunità terapeutica per il recupero delle persone con dipendenze patologiche. Don Oreste Benzi è stato tra i precursori italiani della lotta alle dipendenze. Oggi Apg23 gestisce 22 comunità terapeutiche in Italia e 12 all’estero, in cui sono accolte oltre 300 persone.

 

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