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La velocità dei nostri tempi sta sempre di più immergendo in un grande vortice i nostri cari adolescenti che non solo abitano costantemente il digitale ma vivono i sintomi di questa nuova malattia.

 

 

L’hikikomoro è il frutto di una società profondamente globalizzata e che vede nel mondo degli adulti coloro che esercitano grandi pressioni sui ragazzi che vanno dai buoni voti scolastici, alla realizzazione personale, alla bellezza fino alla moda: questo fenomeno di origine giapponese è ormai anche diffuso anche in Italia.

Per quanto riguarda le cause, infatti, non si parla di depressione o di dipendenza da internet ma di una molteplicità che nasce da un sentimento di impotenza degli adolescenti che molte volte non riescono a sostenere le inevitabili difficoltà e delusione che la vita riserva. Parliamo infatti di ragazzi che vivono la loro adolescenza che va dai 15 anni dove devono approcciarsi al mondo nuovo della scuola ai 18 anni, dove la realtà ti spinge a costruirti una tua strada da tracciare fino ad arrivare purtroppo al 40 enne che vive in uno stato di continua adolescenza.

Come fenomeno nel quale ormai si parla di disturbo del comportamento che tende ad arrivare ad una sindrome con diversi stadi e si protrae per almeno tre anni e nella nostra nazione si è arrivati ad un numero che in proporzione a quello dei giapponesi è già al 1/5 fino a contare già i 100 000 casi. Le caratteristiche da sottolineare sono: l’assenteismo graduale dalla scuola; l’inversione del ritmo sonno-veglia; l’auto-reclusione in camera da letto e la preferenza per le attività solitarie.

Nel primo stadio possiamo notare il ragazzo che preferisce più le relazioni virtuali e l’utilizzo sregolato dei videogames e della televisione; nel secondo stadio inizia a rifiutare di uscire per preferire una vita solitaria in camera con contatti e relazioni solo virtuali; nel terzo, purtroppo, il ragazzo definito hikikomoro, si abbandona completamente alla pulsione di isolamento sociale e si espone al rischio di sviluppare psicopatologie. Si parla di stadi perché ci possono essere momenti di stabilizzazione, di ricadute o di miglioramento. Come in tutte le sindromi prima si interviene meglio è! Per questo bisogna nel primo stadio intervenire con la partecipazione di entrambi i genitori che cercano con pazienza di ricercare le cause di questi disturbi aiutando il proprio figlio a trovare la strada che può farlo sentire sereno. Si richiede l’aiuto di entrambi i genitori perché una delle possibili cause può essere l’assenza emotiva del padre e l’eccessivo attaccamento della madre.

Già nel secondo stadio bisogna richiedere un supporto più professionistico con persone competenti: perché se lo stadio della sindrome raggiunge la fase acuta parlando di una malattia bisogna intervenire con una terapia farmacologica in quanto si corre il rischio di disturbi paranoidali che non permettono una vita serena. Tornare ad avere fiducia nei famigliari significa reintegrarsi piano anche nella società che l’hikikomoro ha rifiutato per un po' di tempo facendosi il suo mondo nella stanza da letto.

Il ritorno a scuola rimane un obiettivo per l’adolescente ma non deve comportare per forza un intervento brusco dei genitori in quanto quasi sicuramente è stato oggetto di bullismo prima della ricaduta in questa patologia. Non lasciamoli soli: impariamo ad ascoltare, essere compresenti nella loro vita e comprendere quanto la famiglia rimane il primo nucleo per curare la bellezza della vita.

 

Forum Famiglie Puglia