Teniamolo d'occhio, è un nuovo social e sicuramente ha le basi per avere molto successo. Si chiama Clubhouse, viene utilizzato per condividere delle immagini ma soprattutto per parlare in diretta e sta attirando velocemente le attenzioni di giornali e appassionati di internet.
Diversamente da Facebook, è pensato per conversare di qualsiasi argomento, non solo con chi si conosce ma con chiunque sia iscritto o solo per ascoltare altri che parlano di qualcosa. È stato lanciato lo scorso marzo in piena pandemia. ha riscosso molto successo negli Stati Uniti perché in una specie di Forum, ma orale.
Potrebbe assomigliare a Telegram, se Telegram avesse solo messaggi orali, però la differenza è che non c'è nulla di registrato. è tutto in live. Si può chiedere di intervenire con una simbolica alzata di mano, e non ci sono canali, ma stanze dedicate a degli argomenti precisi, e devo dire anche molto interessanti Ovviamente non poteva sfuggire, ad alcuni sacerdoti questa occasione.
Don Alberto Ravagnani, il prete "youtuber", che collabora con l'Osservatore Romano, ha deciso infatti di aprire la sua room su Clubhouse, ed è stato un successone. Il titolo della sua stanza è "un prete per chiacchierare"
La stanza si è subito animata di tante persone che volevano condividere la propria esperienza di fede, o trattare argomenti, di cui non avevano il coraggio di parlare di persona.
Il sacerdote ha ascoltato e risposto a domande sulla crisi di fede, sulla vita, sul motivo della sofferenza o della malattia.
Una stanza alle 22:30 animata da giovanissimi di appena 14 anni e molti adulti. Tra loro credenti, poco credenti ed ex credenti o atei. Il sacerdote ha sottolineato che anche Clubhouse può offrire degli spazi, per far risuonare la Parola di Dio e raggiungere il cuore di coloro che ascoltano. La Parola di Dio può risuonare ed essere condivisa, anche su un social network se necessario.