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Sono i luoghi dell’anima che affiorano nell’opera di Alessandra Cagnazzo, giurista affermata e artista raffinata, immagini che giungono in superficie e si manifestano agli occhi di tutti.

Per una settimana, il palazzo del seminario arcivescovile di Piazza Duomo a Lecce ospita la prima mostra personale di Cagnazzo dal titolo “Lecc’è, impressioni salentine” un labirinto epifanico nel quale si rende presente la passione e il desiderio di penetrare con lo sguardo il paesaggio d’oltremare e dell’entroterra della terra patria, perché Alessandra Cagnazzo è una salentina d’origine che ha conservato una relazione intima, se pur mediata, con la sua terra madre.

“Nelle sue foto - scrive Marco Ferri nella presentazione dell’evento - si sente la gente che parla attraversando i vicoli, si sente l’odore di quella terra arsa dal sole, della pietra di tufo con cui con fatica fisica e talento architettonico si sono costruite le case e le chiese”.

Quasi sempre nell’opera di Cagnazzo una figura umana irrompe nella scena e trafigge lo specchio visuale, con un meccanismo diacronico fatto di eleganti movenze e posture inquiete.

La mostra promossa e allestita dall’associazione culturale Lecce Unica in collaborazione con l’arcidiocesi di Lecce è visitabile fino a domenica 22 dicembre nella sala Exempla del Seminario e costituisce un’occasione di riscoperta e condivisione dei valori civici, nei giorni che precedono la festa universale del Natale.

 

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