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Lella Sisinni, squinzanese, classe ’62, lavora in Asl come fisioterapista e, per passione, si dedica alla lettura, alle presentazioni di autori locali e, più recentemente, alla scrittura.Da questo riuscitissimo mix di dedizione, impegno e sensibilità ha avuto origine la sua prima silloge poetica Ingorgo di sera - poesie d’amore e dintorni, edita da Edizioni Esperidi. Ce ne parla proprio l’autrice, con l’entusiasmo che la contraddistingue.

 

Come è nata l’idea di pubblicare le sue creazioni in versi?

È nata dalla sollecitazione da parte di amici che, conoscendo da sempre il mio amore non solo per la lettura ma anche per la scrittura, hanno “insistito” affinché mi cimentassi nella pubblicazione.

 

Scrivendo ci si “espone”, in particolar modo scegliendo di pubblicare. Come ha vissuto e sta vivendo questa “esposizione”?

L’esposizione non mi spaventa, benché sia consapevole che non si possa piacere a tutti, come è ovvio che sia, ho comunque la percezione di avere molto affetto intorno a me. E questo è indubbiamente piacevole e gratificante.

 

Famiglia, amore, amicizia, legami che sono il fulcro della vita di ciascuno di noi, e anche di “Ingorgo di sera”. Le sue poesie, infatti, toccano valori importanti. A quale composizione tiene di più?

La poesia cui mi sento più legata è “Lastra”. Un bacio che dura una vita a mio padre, anche attraverso la mano che mi guida da sempre, quella di mia madre.

 

Qual è il suo poeta preferito? E la poesia o il brano che, in qualche modo, ha ispirato la sua attività di poetessa?

Provenendo da studi classici, Dante è da sempre il perno intorno cui s’intreccia ogni successivo approccio alla letteratura e alla poesia. Ma anche da prima, alle medie, la competenza della mia prof.ssa Teresa Resta, ha dato inizio a tutto l’amore che ancora oggi nutro verso la bellezza dell’arte scritta. La preghiera alla Vergine del XXXIII canto del Paradiso è tra le letture che, soprattutto a studi terminati, mi emoziona di più e apre prospettive umanamente produttive. Tra i poeti d’amore, Prévert ha un posto apicale. La sua “Mio malgrado” ispira un’interpretazione sublime e asciutta di come stare a questo mondo.

 

La primissima presentazione di “Ingorgo di sera” è stata a Squinzano, la sua città. Una serata di successo, con una nutrita partecipazione. Ha in programma altre presentazioni? Progetti per il futuro prossimo?

La primissima presentazione è stata una sorpresa anche per me. Non mi aspettavo un’affluenza così massiccia: 240 persone erano lì. E voglio sperare che lo fossero per affetto e, forse, anche stima nei miei confronti prima ancora che per il libro. Un impatto emotivo fortissimo, di cui ringrazio tutti e che non dimenticherò. Questo anche grazie alle amiche e agli amici di Sbic, con la coordinatrice Maria Teresa Bardoscia, che hanno organizzato e curato ogni dettaglio della bellissima serata, tra interventi dotti di Casalini e Filieri, e incursioni musicali di Stefanizzi e Legge. Progetti? Al momento sono in attesa di essere contattata dalla casa editrice Esperidi per altre presentazioni.

 

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